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WhatsApp testa l’AI che riassume le chat

Meta mette al lavoro l’Intelligenza Artificiale anche in Whatsapp. Una funzione che sfrutta Meta Ai nell’applicazione per la messaggistica più usata al mondo per riassumere i messaggi, è stata notata in una delle ultime beta della versione Android, attualmente in fase di test presso tutti coloro che hanno accesso al programma delle versioni di sviluppo.

Come funziona il riassunto dei messaggi

Con Whatsapp 2.25.18.18, è possibile avere un sommario AI dei messaggi non letti, sia in chat individuali che nei gruppi o nei canali. La funzione denominata in inglese Private Processing è opzionale, e deve quindi essere attivata manualmente (niente automatismo) nelle impostazioni dell’app; a quel punto comparirà un nuovo pulsante chiamato “Riassumi con Meta AI”, che prende il posto della classica etichetta “XX messaggi non letti”.

Un tap sul pulsante restituisce un riassunto sintetico dei messaggi non letti all’interno della conversazione, utile per recuperare il contesto quando ci si trova sommersi da decine (o centinaia) di notifiche, come spesso accade nei gruppi.

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Privacy blindata, anche nel cloud

Il cuore della funzione è l’architettura Private Processing, progettata da WhatsApp per permettere elaborazioni AI senza rinunciare alla privacy.

A differenza di Apple — che elabora tutto on-device — WhatsApp utilizza un sistema cloud, che però resta isolato, dove il contenuto viene processato in tempo reale e poi cancellato immediatamente.

WhatsApp, sotto pressione per l’uso dell’Ai e il rispetto della privacy, questa volta assicura che nessun messaggio viene memorizzato o collegato all’identità dell’utente: tutto avviene in un ambiente protetto, dove nemmeno Meta può accedere ai dati, grazie a routing cifrato e richieste anonime.

Inoltre, la funzione è disattivata automaticamente in tutte le conversazioni in cui è attiva l’opzione di Privacy Avanzata, proprio per garantire che nessuna interazione con l’AI avvenga, anche se la crittografia è già in uso.

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Immagine Webetainfo

In arrivo anche l’assistente alla scrittura

WABetaInfo ha individuato anche un’altra funzione in fase di sviluppo: si chiama Writing Help e dovrebbe aiutare gli utenti a migliorare il testo dei propri messaggi prima dell’invio, suggerendo modifiche di tono o chiarezza. Anche in questo caso, il tutto verrebbe elaborato tramite Private Processing, nel rispetto delle stesse garanzie sulla privacy.

E la versione iOS?

Per ora, la funzione è attiva solo per un numero limitato di tester Android, ma è in fase di distribuzione graduale.

Non ci sono ancora informazioni né sulla compatibilità linguistica o regionale della funzione, né — soprattutto per quel che ci riguarda — sul rilascio per iOS, dove c’è già l’Ai, ma nella versione per iPhone rappresenterebbe una interessante soluzione alternativa ad alcune di quelle offerte di Apple.

Mentre Apple limita le sue funzioni AI ai modelli più recenti (come iPhone 15 Pro e iPhone 16), WhatsApp punta a un’adozione più ampia, a partire dagli utenti Android: in questo caso, la funzione apparirebbe anche su telefoni molto più vecchi.

La sfida ora si sposta sulla fiducia degli utenti: meglio un’AI che lavora nel cloud ma garantisce la privacy, oppure una basata solo su elaborazione locale come quella di Apple?

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