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IBM: “Non ha senso confrontare i 2nm e l’M1 di Apple”

All’inizio del mese IBM ha annunciato un vero e proprio passo in avanti per l’industria dei semiconduttori: lo sviluppo, in meno di quattro anni, del primo chip al mondo con tecnologia nanosheet – nanofogli di silicio – a 2 nanometri, uscito dai laboratori dell’Albany Nanotech Complex, nella capitale dello Stato di New York.

Un nanometro equivale a un miliardesimo di metro, per usare una scala di valori più comprensibile. E con la tecnologia a 2 nm sarà possibile inserire 50 miliardi di transistor in un chip delle dimensioni di un’unghia.

A parità di energia il nuovo chip promette di migliorare le prestazioni del 45% – o, se vogliamo, a far ottenere un risparmio energetico del 75% mantenendo lo stesso livello di prestazioni – rispetto agli attuali chip a 7 nm.

A beneficiarne dovrebbero essere prodotti come le batterie dei cellulari con quadruplicazione della vita della batteria, i computer con un incremento delle prestazioni, i veicoli a guida autonoma con una nuova capacità nella rilevazione degli oggetti e nei tempi di reazione, e altri campi ancora.

La tecnologia che consente la produzione con i 2nm dovrebbe entrare in produzione per la fine del 2024 e i primi prodotti arrivare nel 2025. “È qualcosa di entusiasmante”, ha riferito parlando con i media Mukesh Khare, vice president di IBM Research; “Tutto è costruito con precisione atomica”. “Qualcosa di eccitante perché molti avanzati processi produttivi sono a 7nm e alcuni a 5nm, e stiamo per dimostrare la possibilità di mettere insieme transistor a 2nm. Significa che questo settore potrà continuerà ad andare avanti per il prossimo decennio, ecco cosa significano questi risultati”.

IBM: “Non ha senso confrontare i 2nm e l’M1 di Apple”
IBM Research Albany

Per quanto concerne il confronto con ll chip M1 di Apple, Khare riferisce che non ha senso fare confronti, spiegando che è come confrontare mele e arance e che il chip M1 è un prodotto esistente che usa vecchie tecnologie. “Ciò di cui stiamo parlando è una svolta… che sarà disponibile tra tre o quattro anni da ora, e dunque non penso sia giusto fare paragoni con qualcosa creato su innovazioni fatte quattro anni prima”.

IBM è stata la prima ad annunciare tecnologie a 7nm nel 2015 e i 5nm nel 2017 e plementando altri miglioramenti innovativi a livello di core nelle ultime generazioni di hardware IBM, come IBM POWER10 e IBM z15.

Khare parla di “un momento fantastico” per il mondo dei semiconduttori, riferendo che la fiducia nel settore è elevata, di nuovi investimenti e persino di ulteriori migliorie possibili. Tecnologie ancora più piccole dei 2nm? “Si, assolutamente, sono assolutamente in arrivo”. “Non ci fermeremo, c’è così tanta innovazione ed energia nella ricerca e sviluppo dei semiconduttori”, riferendo che a suo modo di vedere il settore continuerà ad andare avanti e migliorare sempre.

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