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Ming-Chi Kuo «Problemi e ritardi per il sensore impronte nel display di Qualcomm»

Al Mobile World Congress di Shanghai Vivo ha mostrato prototipi di smartphone con sensore impronte nel display basati su tecnologia Qualcomm: secondo Ming-Chi Kuo la soluzione presenta alcuni problemi che devono essere risolti e soprattutto non esiste una data certa per l’adozione.

L’analista, considerato praticamente infallibile nel prevedere i futuri prodotti di Apple, non si sbilancia nell’anticipare un iPhone 8 con sensore impronte ma il suo report rappresenta una ipoteca sull’adozione di questa tecnologia nel mondo Android, riaprendo la possibilità che Apple possa essere il primo costruttore ad arrivare sul mercato con una tecnologia proprietaria.

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Kuo ritiene che il sensore ultrasonico nel display di Qualcomm, mostrato a Shanghai su prototipo Vivo, sia la versione 2.1, migliorata per quanto riguarda la capacità di leggere le impronte attraverso i materiali e anche nella capacità di distinguere le vere impronte da cloni artificiali. come come riporta 9to5Mac. In ogni caso l’analista evidenzia alcuni problemi che devono ancora essere risolti prima dell’adozione industriale su larga scala. La soluzione può essere ancora migliora per quanto riguarda lo spessore dei materiali da attraversare, l’adozione della tecnologia è più lenta, così come sono più lunghi i tempi di risposta.

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Secondo Kuo per implementare ora i sensori ultrasonici per le impronte di Qualcomm occorrono rivestimenti in vetro degli schermi più sottili e anche schermi OLED flessibili, due caratteristiche che non tutti gli smartphone possiedono. In aggiunta Kuo rileva che il sensore impronte posizionato sul retro non sembra infastidire gli utenti, come invece sostengono alcune ricerche. Questo dettaglio potrebbe indurre i costruttori a posticipare l’adozione della soluzione Qualcomm, almeno fino a quando esistono costi e rischi superiori per questa tecnologia. Infine l’analista nota che non è stata fornita una data precisa per la produzione industriale.

Ricordiamo che pur avendo offerto un identikit di iPhone 8 già nel 2016, tuttora confermato da numerose anticipazioni, Kuo non ha precisato dove sarà riposizionato il sensore impronte, indicando  tre soluzioni alternative: l’impiego di altre tecnologie biometriche, il sensore sul retro oppure infine integrato nel display. Quest’ultima sembra l’ipotesi più gettonata nelle ultime settimane ma persistono ancora dubbi al riguardo.

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