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Nell’ultima beta di macOS 10.14.4 riferimenti al nuovo servizio Apple per l’abbonamento a riviste e giornali

Tra le novità che Apple dovrebbe presentare nel corso dell’evento che si svolgerà il 25 marzo alle ore 10 locali a Cupertino, c’è anche un nuovo servizio per l’abbonamento a riviste e giornali.

Il nuovo servizio che proporrà Apple si dovrebbe chiamare “Apple News Magazines” ed è stato creato partendo dall’app Texture che la Casa di Cupertino ha ottenuto acquisendo Next Issue Media a marzo dello scorso anno.

Lo sviluppatore Steve Troughton-Smith ha pubblicato una serie di tweet con schermate catturate dalla beta 5 di macOS 10.14.4, videate che sembrano confermare varie voci sinora circolate in merito al nuovo servizio. Pagando una somma mensile, l’utente potrà abbonarsi a una serie di riviste che sarà possibile richiamare dall’app News di serie con il Mac, dalla sezione “My Magazines”.

L’app News mostrerà notifiche quando nuovi numeri delle riviste sono disponibili; è possibile raggruppare le notifiche relative a più titoli, seguire solo determinate pubblicazioni e visualizzare nelle notifiche titoli che dovrebbero invogliare alla lettura.

Abbonamenti giornali Apple

Non è al momento chiaro quanto costerà l’abbonamento al servizio in questione: si vocifera 10$ al mese. Una parte degli incassi andrà ovviamente agli editori, l’altra ad Apple. La Casa di Cupertino potrebbe avere ideato un sistema per compensare gli editori in base a cosa effettivamente legge l’utente ma non vi sono al momento informazioni precise.

Tra i nomi individuati nell’app News, riferimenti a National Geographic, Bon Appetit e Fast Company, senza però espliciti riferimenti alle relative riviste. L’elenco non è sicuramente completo e nei mesi passati sono circolate indiscrezioni che suggeriscono, tra gli altri, la partecipazione di Wall Street Journal, New York Times e Washington Post. A metà febbraio sono circolate voci  di preoccupazione da parte di gruppi come NY Times e Washington Post. A non piacere a questi ultimi, aveva riferito il Wall Street Journal citando sue non meglio precisate fonti, i termini finanziari proposti da Apple.

Altro elemento di preoccupazione da parte degli editori è l’impossibilità di “profilare” gli utenti”, in altre parole accedere ai dati degli abbonati tra cui gli indirizzi email e le informazioni legate alle loro carte di credito, elementi considerati fondamentali per creare archivi dei clienti e offrire loro prodotti e servizi,

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