Addio allo SPID l’identità digitale: fissata la data ufficiale in cui verrà sostituito. Bisognerà fare questo per accedere online.
Lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale, è diventato negli ultimi anni lo strumento con cui milioni di italiani accedono ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
Dalla consultazione del fascicolo sanitario elettronico al pagamento delle tasse universitarie, fino alle comunicazioni con l’INPS o l’Agenzia delle Entrate, lo SPID ha semplificato la burocrazia e reso più accessibili moltissime operazioni quotidiane.
Quando e come sarà sotituito lo SPID
Un sistema pratico, veloce e soprattutto sicuro, che ha rappresentato un passo decisivo verso la digitalizzazione del Paese.
Però, come spesso accade nel mondo della tecnologia, anche gli strumenti più innovativi hanno un ciclo di vita. E così, dopo anni di servizio, lo SPID è destinato a lasciare il posto a una nuova soluzione, più integrata e moderna. La decisione era nell’aria da tempo, ma ora è arrivata la conferma ufficiale: lo SPID sarà gradualmente sostituito dalla Carta d’Identità Elettronica (CIE), con la transizione completa prevista entro il 2026.
Infatti, già da mesi il governo lavora per rendere la CIE il fulcro dell’identità digitale italiana. L’obiettivo è quello di centralizzare l’autenticazione dei cittadini in un unico strumento gestito direttamente dallo Stato, riducendo la dipendenza dai provider privati che oggi gestiscono lo SPID.
Il rapporto tra lo Stato e questi gestori è stato spesso complesso, con questioni legate a costi di mantenimento, sicurezza e interoperabilità. Con la CIE, invece, la gestione sarà interamente pubblica e il controllo dei dati più diretto.

Questo passaggio, comunque, non avverrà da un giorno all’altro. La sostituzione dello SPID sarà graduale, per consentire a cittadini e imprese di adeguarsi senza traumi. Chi oggi utilizza lo SPID potrà continuare a farlo ancora per un po’, ma è consigliabile iniziare sin da ora a prepararsi.
Il primo passo è verificare di avere una Carta d’Identità Elettronica attiva. Se si possiede ancora la versione cartacea, è opportuno prenotare per tempo il rinnovo presso il proprio Comune di residenza. In secondo luogo, è importante controllare che lo smartphone sia dotato di tecnologia NFC, necessaria per leggere il chip elettronico della CIE. Un altro elemento fondamentale sarà l’app IO, che diventerà il vero centro dell’identità digitale a partire dal 2026: qui confluiranno tutti i servizi, dagli accessi ai portali pubblici fino alla gestione dei documenti.
Chi preferisce utilizzare il computer potrà considerare l’acquisto di un lettore smart card, utile per autenticarsi da desktop. È bene muoversi per tempo, perché anche le operazioni quotidiane – come accedere al fascicolo sanitario, pagare le tasse scolastiche o inviare pratiche all’INPS – saranno progressivamente gestite tramite CIE.
Senza ombra di dubbio, l’obiettivo finale è creare un sistema digitale unico e completo, capace di semplificare ulteriormente la vita dei cittadini. In questa direzione va anche lo sviluppo dell’IT Wallet, una funzione dell’app IO che permetterà di conservare sul telefono non solo la propria identità, ma anche documenti come la patente di guida, la tessera sanitaria e altri titoli ufficiali.
In pratica, entro il 2026, l’identità digitale degli italiani si sposterà tutta su un’unica piattaforma: più sicura, più immediata e pienamente controllata dallo Stato. Lo SPID, che ha rappresentato una rivoluzione, lascerà il posto alla CIE e all’IT Wallet, segnando così l’inizio di una nuova era per la cittadinanza digitale.
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