Apple Maps: emergono i primi errori e le imprecisioni più o meno gravi

Grazie al rilascio della versione beta, molti sviluppatori hanno già potuto testare Apple Maps, probabilmente la app che ha destato maggior interesse per il nuovo sistema operativo mobile della Mela.

In particolare Gizmodo ha messo le nuove mappe di Apple a confronto con Google Maps, che la app andrà a sostituire. Il nuovo servizio della Mela pare uscire con le ossa rotte dal confronto con l’omologo di Google.
Paragonando il dettaglio delle informazioni contenute a livello cartografico, sembra che la densità di dettaglio delle vie, dei servizi e delle zone descritte dalle mappe sia decisamente superiore in Google Maps, mentre la controparte di Apple risulta decisamente scarna e spoglia.

La funzione di rilevazione del traffico è ancora incompleta, mentre il navigatore turn-by-turn (assente nella versione iOS di Google Maps) fornisce alcune indicazioni grossolanamente errate. Manca infine la modalità StreetView di Google Maps: le mappe Apple non presentano alcuna un’alternativa al servizio di Google.

La ragione principale di tali imprecisioni è probabilmente legata al fatto di trovarsi di fronte ad una versione beta, ancora incompleta e da perfezionare di Apple Maps, che sconta il suo essere ancora in fase di testing: tali problematiche potrebbero essere risolte entro il rilascio di iOS6.

Nonostante le dovute considerazioni, non è possibile fare a meno di notare altri errori molto più grossolani di Apple Maps, come ad esempio scambiare la Groenlandia per l’Oceano Indiano, l’Oceano Indiano per l’Oceano Artico, mezza ‘Africa per il Pacifico del Nord, ed alcuni altri.

Si tratta di errori che Apple non tarderà a correggere ma che potrebbero essere più facilmente accettabili su un prodotto in una fase preliminare di progettazione, non a quattro mesi dal rilascio all’interno di corposo aggiornamento del sistema operativo.
Nulla impedisce ad Apple di rendere Apple Maps perfetto per il giorno del rilascio, ma le problematiche evidenziate gettano alcune ombre su un servizio che potrebbe rischiare di essere rilasciato senza il dovuto perfezionamento.

Fonte: Gizmodo 1, Gizmodo 2