Apple potrebbe disattivare la funzione di trasparenza sul tracciamento delle app, quella che consente agli utenti di decidere se un’app può tracciare o no le sue attività sulle app e i siti web di altre aziende per scopi pubblicitari o per condividerli con i data broker.
Secondo Cupertino, contro l‘App Tracking Transparency (ATT) sono in corso “intensi sforzi di lobbying” da parte di alcuni paesi, tra cui l’Italia e la Germania.
“Intense attività di lobbying da parte di Germania, Italia e altre nazioni in Europa, potrebbero costringersi a ritirare questa funzione a scapito dei consumatori europei”, ha dichiarato l’azienda all’agenzia di stampa DPA International.
Apple ha integrato il framework App Tracking Transparency (ATT) per le app di terze parti a partire da aprile 2021, con gli aggiornamenti a iOS 14.5, iPadOS 14.5 e tvOS 14.5.
A partire da questi aggiornamenti dei sistemi operativi di iOS, iPad e tvOS, le app devono richiedere l’autorizzazione prima di tracciare le attività dell’utente sulle app e i siti web di altre aziende.
Il tracciamento si verifica quando le informazioni che identificano noi o il nostro dispositivo raccolte da un’app vengono collegate a informazioni che permettono di identificare l’utente in siti web o altre piattaforme di proprietà di terze parti per scopi legati all’invio di annunci personalizzati o alla misurazione della pubblicità, oppure quando le informazioni raccolte vengono condivise con i data broker.

Perché alcuni paesi chiedono di disattivare l’ATT?
L’autorità antitrust francese ha inflitto una sanzione di 150 milioni di euro per abuso di posizione dominante; accuse simili sono arrivate anche dalla Germania. L’antitrust tedesco avrebbe individuato tre comportamenti scorretti da parte di Apple: i requisiti più stringenti si applicano solo ad app di terze parti e non a quelle di Cupertino.
Le app di terze parti visualizzano quattro richieste di consenso una dopo l’altra, mentre quelle di Apple solo due; si sottolinea ancora che le richieste che riguardano le app di Cupertino incoraggerebbero ad accettare il consenso, mentre quelle per le app di terze parti sembrerebbero invitare gli utenti a rifiutare il consenso. Questo “trattamento preferenziale” è vietato dal Digital Markets Act, la normativa europea sui mercati digitali.
Un portavoce di Apple ha dichiarato che l’azienda continuerà a sollecitare le autorità competenti in Germania, Italia e in tutta Europa affinché sia consentito ad Apple di continuare a fornire questo importante strumento per la privacy degli utenti.
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