Alphabet (la public company statunitense cui fanno capo Google e altre sussidiarie) ha previsto 75 miliardi di dollari di spese in conto capitale, numeri in salita rispetto ai 52,5 miliardi dello scorso anno, nell’ambito della corsa che vede aziende quali Microsoft e Meta, tutte pronte ad aprire il portafoglio per nuove infrastrutture dedicate all’Intelligenza Artificiale.
“Siamo fiduciosi in merito alle opportunità future e per accelerare i nostri progressi prevediamo di investire nel 2025 circa 75 milioni di dollari di spese in conto capitale”, ha riferito il CEO di Alphabet, Sundar Pichai, presentando gli utili dell’ultimo trimestre fiscale.
Il cosiddetto CAPEX (CAPital EXpenditure), in altre parole l’ammontare di flusso di cassa che l’impiega per acquistare, mantenere o sviluppare le proprie immobilizzazioni operative, superare i dati di consensus previsti da alcuni analisti.
Presentando i risultati finanziari del trimestre fiscale, Alphabet ha fatto sapere che prevede di spendere dai 16 ai 18 milioni di dollari nel primo trimestre; nel complesso, le spese saranno destinate a “infrastrutture tecniche, principalmente server, seguite da data center e networking”, ha riferito il Direttore Finanziario Anat Ashkenazi.
Gli annunci di Alphabet arrivano nell’ambito di risultati finanziari meno rosei di quelli previsti: i ricavi consolidati nel quarto trimestre del 2024 sono aumentati del 12% anno su anno, raggiungendo i 96,5 miliardi di dollari; il reddito operativo totale è aumentato del 31% e il margine operativo di 5 punti percentuali al 32%, inferiori a quelli attesi dagli analisti

Pochi giorni addietro Google ha annunciato un programma di dimissioni volontarie per i dipendenti della divisione Platforms & Devices, che include i team statunitensi responsabili di Pixel, Android e altri prodotti hardware e software.
Alphabet e altre big tech hanno fretta di creare data center, infrastrutture fondamentali per la prossima generazione di AI. Nella corsa in questione competono anche Meta (che ha messo sul tavolo 60 miliardi di dollari) e Microsoft (80 miliardi di dollari). Un po’ tutte le big tech sono rimaste spiazzate da DeepSeek: l’IA cinese ha causato un crollo di 1.000 miliardi di dollari dei titoli tech statunitensi ed europei, un modello che a detta degli sviluppatori è stato in soli due mesi e con meno di 6 milioni di dollari, cifre irrisorie rispetto ai 5 miliardi di dollari che OpenAI, la società dietro ChatGpt, investe ogni anno.
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