Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » iGuida » I migliori libri della Grecia classica

I migliori libri della Grecia classica

Tremila anni fa, in una piccola penisola del Mediterraneo orientale, qualcuno ebbe un’idea straordinaria: raccontare storie che avrebbero cambiato per sempre il modo in cui l’umanità pensa, ama, combatte e sogna. Non erano solo storie, erano il codice genetico di tutto quello che saremmo diventati. Ogni volta che ci innamoriamo follemente, che affrontiamo un viaggio difficile, che ci interroghiamo sul senso della vita o che ridiamo di una battuta sarcastica, stiamo attingendo a quella sorgente lontana che continua a scorrere nelle nostre vene culturali.

Eppure, spesso questi capolavori ci sembrano polverosi, difficili, relegati nelle biblioteche scolastiche come monumenti da rispettare a distanza. Niente di più sbagliato: questi libri pulsano di vita, sono pieni di guerra e pace, di dèi capricciosi e uomini coraggiosi, di donne astute e filosofi impertinenti. Sono la mappa del tesoro della nostra civiltà, scritta quando il mondo era giovane e tutto sembrava possibile. Basta solo sapere dove guardare per scoprire che queste pagine antiche parlano di noi, oggi, con una precisione che fa venire i brividi.

L’elenco che segue non è ovviamente esaustivo: scegliere cosa leggere della classicità greca comporta esclusioni dolorose ma necessarie per restare nel limite dei dieci titoli. Ma non temete, torneremo (soprattutto se ci dite che gradite l’argomento) con altre letture affascinanti, potenti e fondamentali.

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.

migliori libri guida


Iliade

La base di tutta la cultura occidentale. L’Iliade fu composta in versi. Era destinata a essere recitata, con un ritmo caratteristico, ideale per essere accompagnato dalla musica: l’inizio di una tradizione ininterrotta che, passando per le chansons de geste e la poesia trobadorica, arriva al rap.

Sono passati, però, tremila anni. Tale è la distanza temporale, tale è la differenza dei riferimenti culturali tra il pubblico che assisteva al poema cantato di allora e il lettore odierno dei testi omerici: è vano cercare di ricreare, anche con la minima approssimazione, l’effetto che l’Iliade poteva produrre al tempo della sua creazione.

Secondo Jorge Luis Borges, una traduzione è, di fatto, una nuova opera letteraria. Nel suo saggio “Le versioni omeriche”, dopo aver analizzato varie traduzioni dei testi omerici, azzarda che forse la più fedele delle versioni è quella realizzata da Samuel Butler (1835-1902) all’alba del XX secolo. È questo il testo che abbiamo scelto e che Daniel Russo ha tradotto in italiano.

Eduardo Pelegrín Martínez de Pisón, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Calpurnio, è stato incaricato di illustrare l’opera. Completa così il lavoro che, sulla base di un’attività tenace di ricerca e di documentazione, aveva iniziato per l’Odissea.

Due testi completano questa edizione dell’Iliade. In primo luogo, “Le Troiane”, la tragedia di Euripide nell’adattamento di Alberto Conejero, dove al centro si trovano le donne, vittime che subiscono la distruzione della loro città, delle loro case e dei loro familiari. Infine, in «Dalla guerra alla letteratura: le donne come motore narrativo dell’Iliade», Andrea Marcolongo ci parla del potere della parola femminile, che ripara, cura, ricostruisce. E tramanda.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Odissea

il ritorno a Itaca, il senso di una trasformazione dell’animo umano e un passaggio fondamentale nella cultura occidentale. Tutti (o quasi) sanno che Ulisse ha impiegato dieci anni per tornare a Itaca, che Dio ha creato il mondo in sette giorni, che lo scudiero di don Chisciotte era Sancio Panza e che Amleto era tormentato dal dubbio.

È meno probabile che altrettante persone abbiano letto l’Odissea, la Genesi, Don Chisciotte e l’Amleto. Ci sono libri su cui la nostra cultura e il nostro sapere si fondano. Solo che, spesso, possono sembrare noiosi. O difficili. O addirittura sgradevoli, carichi di note e spiegazioni che non invogliano alla lettura. Inoltre, spesso le nuove versioni di questi capolavori – pensiamo a quelle per ragazzi, troppo semplificatorie, o a certi adattamenti in chiave pop – non contribuiscono a dar loro nuova vita. Se mai il contrario.

Allo stesso tempo va citato il lavoro ammirevole e incessante che studiosi, filologi e critici non hanno mai smesso di fare per tenere vivo l’interesse sui grandi classici, l’esegesi del testo, la storia di come e da chi furono composti. Il loro compito è prezioso ed eccitante, ed è merito loro se la discussione su certe opere va avanti da secoli. Ma il rischio è che le chiavi di lettura non aprano più la porta, che il dibattito diventi sempre più contorto, e finisca per escludere sempre più gente.

Una cosa però è certa. Certi patrimoni non possono essere perduti. E non solo per sapere chi siamo, ma anche chi possiamo diventare e chi non dobbiamo diventare. Senza l’Odissea non ci sarebbero un sacco di cose belle. Non ci sarebbe Dante, o per lo meno non come lo conosciamo, non ci sarebbe Joyce. Ma, estendendo il concetto a quante menti abbia illuminato quell’opera senza tempo, non sarebbero gli stessi nemmeno Borges, Kundera, Margaret Atwood, Bob Dylan, Nick Cave o Kendrick Lamar. Nemmeno noi saremmo gli stessi.

Per questo motivo Blackie Edizioni ha deciso di ripubblicare alcuni grandi classici, a modo suo. Liberati dalla falsa (e dannosa) patina di noia che li avvolge, dalla complessità dell’accademia. Per renderli alla portata di tutti i lettori, offrendo loro l’immenso piacere di scoprire questi testi grandiosi. Affrontati come le pietre miliari che sono, ma senza l’ansia di chi si approccia a totem troppo alti e incombenti.

I classici liberati, che partono proprio dalle epopee di Ulisse narrate da Omero, sono qualcosa di completamente nuovo, e atavico al contempo. Sono edizioni illustrate con eclettismo e originalità, che portano Ulisse in mille mondi nuovi (come se non ne avesse passate abbastanza…) dai musei ai fumetti, fotoromanzi, anime o videogiochi. Hanno testi e note, ma (promettono quelli di Blackie Edizioni) sono molto diverse da quelle cui siamo abituati.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Storie

Le Storie di Erodoto di Alicarnasso sono la prima delle tre opere di storia dell’antichità greca che possiamo leggere come se fossero il Milione di Marco Polo: lo strumento che Erodoto dette agli uomini del suo tempo per conoscere il mondo attorno a loro, la storia della Persia ma anche dell’Egitto e del Medio Oriente, olter che della Grecia stessa.

Soprattutto, le Storie di Erodoto sono considerate il primo esempio di storiografia nella letteratura occidentale. Scritta circa dal 440 a.C. al 429 a.C., l’opera narra la guerre tra l’impero persiano e le poleis greche del V secolo a.C., insieme interessantissime descrizioni del mondo egizio, greco e persiano.

L’opera è stata suddivisa, dopo la morte dell’autore, in età alessandrina, in nove libri, a ciascuno dei quali è attribuito il nome di una Musa. L’originaria divisione, probabilmente, doveva procedere secondo λόγοι, a seconda della nazione di cui parlavano.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

La guerra del Peloponneso

Dopo Erodoto viene Tucidide e la sua opera monumentale, che si ricongiunge idealmente a quella dell’alicarnasside.

Il tema era, per l’epoca, scottante. E le conseguenze arrivano sino a noi. Siamo nel 431 a.C., la guerra fra Atene e Sparta segna un tornante della Storia dopo il quale la Grecia non sarebbe mai più stata la stessa. La lotta sanguinosa e trentennale fra le due poleis rappresentò il crepuscolo della civiltà ellenica.

Tucidide, vittima e spettatore di un epocale momento di passaggio, lo assunse come pietra angolare di un’analisi che mirava a cogliere, al di là dei fatti, i movimenti sotterranei che agitano la parte più nascosta della Storia. La sua analisi chirurgica, a tratti feroce, certamente disillusa, spinge il lettore a interrogarsi sulle tragedie che si ripresentano sempre uguali nella vicenda umana.

Morale e potere si scontrano, così come le imposizioni e i diritti maturati dai vincitori si abbattono su ciò che resta dei vinti. Il grande gioco della Storia torna sempre: la giustizia dei potenti imposta ai deboli. Lo schema tucidideo rifugge da uno stile epico, esclude il ricorso a elementi di colore anche nel racconto degli avvenimenti più drammatici: solo nudi fatti, scolpiti con una prosa scarna e, quindi, tanto più efficace e indimenticabile.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Anabasi-Elleniche

Terza opera storica, anzi doppia, è il capolavoro di Senofonte, che però racconta un fatto, un aspetto limitato ma fondamentale per capire il quadro generale. L’Anabasi, l’opera di Senofonte forse più letta, racconta in sette libri le vicende che precedettero e seguirono la disastrosa battaglia di Cunassa in cui, nonostante la vittoria, Ciro rimase ucciso lasciando i diecimila mercenari greci che avevano combattuto per lui disorientati, circondati da nemici in una terra sconosciuta.

Fu Senofonte a guidarli, tra mille difficoltà, fino alle coste del Mar Nero e quindi in patria, rendendosi protagonista e narratore della più famosa “ritirata” della storia.

C’è anche altro: le Elleniche. Infatti, divise in tre parti e articolate in sette libri, le Elleniche ricostruiscono la storia della Grecia dalla fase finale della guerra del Peloponneso (411) alla battaglia di Mantinea (362). I primi due libri si riallacciano alle Storie di Tucidide, ma la parte principale dell’opera è nei due libri centrali (III e IV). La semplicità e l’efficacia dello stile di Senofonte hanno reso queste due opere tra le più amate dell’antichità.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Lirici greci

La lettura più difficile, più frammentata, ma più bella. La scoperta dell’io e della coscienza, le riflessioni sull’amore e l’eros, l’impegno politico, la descrizione della morte e della vecchiaia: ecco alcuni temi che trovano nei poeti qui presentati i primi immortali cantori.

I lirici dell’età arcaica (Tirteo, Archiloco, Saffo, Alceo, Anacreonte, Alcmane, Ibico) insieme ai maestri della poesia corale classica (Simonide, Bacchilide, Pindaro) hanno creato un patrimonio immenso, e dato vita a un intero universo in cui si alternano elegia e invettiva, canti eroici e conviviali, odi civili e carmi religiosi, inni e cori epinici per i vincitori delle gare sportive. Un volume nel quale si disvela l’anima greca.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Apologia di Socrate

Socrate non ha lasciato nessuno scritto, ma ci ha pensato il suo allievo Platone a raccogliere e riproporre su pergamena le parole del suo maestro, che sono giunte a noi e sono straordinariamente leggibili. Anzi, l’attualità del pensiero di Socrate è oggi più grande che mai.

L’evento cui si riferisce questa orazione – uno dei dialoghi della giovinezza – è la difesa che Socrate pronuncia dinanzi ai giudici, durante il processo nel 399 a.C., sotto l’accusa di Mileto. Il filosofo Socrate, a seguito di una congiura politica, è accusato di corrompere i giovani e di empietà. Per questo è condannato a morte.

Ma agli accusatori Socrate rivolge un ultimo e definitivo messaggio: se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo buono, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte. Il Bene è la vera dimensione dell’Assoluto.

Quest’edizione, curata da Giovanni Reale, uno dei maggiori esperti di Platone a livello italiano e internazionale, si distingue per la terminologia moderna adottata e per l’originale scansione delle parti del dialogo.

Le “note al testo” rispondono all’esigenza di chiarire i passi più difficili. Le “parole chiave” rappresentano un valido aiuto per entrare nel nucleo filosofico del dialogo. La “bibliografia” raccoglie gli studi più importanti sull'”Apologia” degli ultimi cinquant’anni. Inoltre il lettore ha a disposizione una “iconografia socratica”. Il testo greco a fronte riproduce esattamente l’edizione critica oggi di riferimento (J. Burnet, “Platonis Opera”, “Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxoniensis”), conservandone la struttura di riga e la numerazione.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Fedone

Seconda delle tre opere di Platone che devono essere conosciute, questa è forse anche la meno nota al grande pubblico ma più importante per conoscere il pensiero del filosofo greco.

In questo complesso e toccante resoconto delle ultime ore di Socrate, Platone espone il testamento spirituale e gli estremi ragionamenti del maestro, che nella sua cella, in attesa del momento fatale, si sofferma a riflettere sull’anima e sulla sua immortalità. «Platone – scrive Ezio Savino – tocca le corde più vibranti della sua gamma poetica presentandoci con tono sublime e insieme di classica semplicità gli estremi istanti del maestro. La morte è un sereno e liberatore trapasso, una guarigione dall’infermità della vita corporea: perciò Socrate, nelle sue ultime parole, raccomanda ai suoi di rendere grazie con il sacrificio di un gallo ad Asclepio, il dio della salute riacquistata.»

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Simposio

Opera totale, che definisce ancora oggi tutti i temi dell’amore e dell’erotismo: questo è il dialogo in cui Platone sviluppa il grande tema dell’Eros, e fu composto probabilmente fra gli anni ottanta e gli anni settanta del IV secolo a.C.

I personaggi presenti al convito, tenuto a casa del poeta Agatone, sono scelti da Platone secondo un progetto preciso: ognuno di loro è una maschera che rappresenta una corrente di pensiero sul tema dell’amore; dal gran provocatore di discorsi al retore politico; dal medico colto alle muse della commedia e della tragedia; dall’incarnazione del filosofo alla sacerdotessa indovina.

Platone vuole dimostrare come la vera natura dell’Eros può essere colta solo attraverso la filosofia e che l’eros è un demone intermediario tra l’intelligibile e il sensibile: è mancanza, tensione perenne verso l’assoluto.

L’edizione è curata da Giovanni Reale. La sua traduzione si distingue per la terminologia moderna e per la novità delle intitolazioni dei vari paragrafi che scandiscono le parti del dialogo. Le note al testo chiariscono i passi più controversi e difficili partendo sempre dal testo greco; le parole chiave sono uno strumento indispensabile per entrare in profondità nel nucleo filosofico del dialogo; la bibliografia raccoglie gli studi più importanti sul Simposio degli ultimi cinquant’anni. Il testo greco a fronte riproduce l’edizione critica di J. Burnet conservandone struttura di riga e numerazione.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Metafisica

La Metafisica è l’opera più famosa di Aristotele. Si tratta degli appunti che Aristotele preparava per le sue lezioni all’interno del Peripato. Lo Stagirita pone qui i problemi fondamentali sull’essere e sul perché del divenire ricercandone le cause e i principi primi. La più bella. La più difficile.

Tutti gli uomini hanno un desiderio naturale del conoscere. Ne fa fede l’amore delle sensazioni: di fatto, s’amano senza riguardo all’uso, per sè medesime, e più di tutte quella degli occhi. Giacchè non solo per fare una cosa qualunque, ma anche senza voler far nulla, noi amiamo di guardare più, sto per dire, d’ogni altra cosa. E ciò perchè è questa la sensazione che ci fa conoscere meglio una cosa, e c’indica di molte differenze.

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Le grandi commedie. Nuvole – Lisistrata – Rane

Lo abbiamo tenuto come fuori sacco perché altrimenti non ci sarebbe una lista dei migliori libri di Macity. Non parliamo dei tragici greci, per quello abbiamo una lista dedicata, ma parliamo della commedia, l’altra grande forma d’arte da palcoscenico nata proprio nella grecia classica. Aristofane è il sommo poeta della commedia greca: ha scritto 41 opere, di cui solo undici sono giunte fino a noi. Queste tre sono le più belle e imprescindibili.

Perché egli sa essere fragoroso, offensivo, a tratti violento: infatti Aristofane rappresenta e incarna lo spirito stesso della commedia antica. Qui sono raccolti i migliori esempi della sua fantasia, del suo genio poetico e insieme della sua sfrenata capacità di satira politica e sociale nei confronti della Atene del V secolo.

Nelle Nuvole, oggetto degli strali di Aristofane sono Socrate e i sofisti, portatori di un modo di filosofare che, per quanto fumoso e bislacco, rischia di sovvertire la tradizione. In Lisistrata assistiamo a una delle più brillanti trovate del teatro comico: uno sciopero del sesso, organizzato dalle donne ateniesi per ottenere la fine della guerra del Peloponneso.

Nelle Rane, Dioniso, nume tutelare dell’arte tragica, si reca nell’Ade per riportare in vita Euripide, finendo però per preferirgli l’assai più conservatore Eschilo

Link Amazon

Sto caricando altre schede...

Qui trovate tutti gli articoli con i Migliori libri di Macity raccolti in un’unica pagina.


Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Le migliori offerte BLACK FRIDAY con macitynet.it

Pubblicità
Pubblicità

Ultimi articoli