Qualcomm batte Apple 3-0 nelle prestazioni dei modem. Si potrebbero commentare così le conclusioni di uno studio realizzato da Cellular Insights, società di analisi specializzata in test e comparazioni di reti mobili, sul nuovo C1 di Apple messo a confronto con i concorrenti Qualcomm Snapdragon X75 e X80.
La ricerca commissionata, è bene dirlo subito, dalla stessa Qualcomm arriva alla conclusione che la componente usata oggi solo dall’iPhone 16e è inferiore e perde in tutti e tre i principali ambiti: velocità, gestione del surriscaldamento e predisposizione al futuro a confronto con due telefoni Android non menzionati. Un 3-0, appunto.
Le prestazioni rilevate nei test
Il dato più significativo, secondo lo studio, arriva dalle prestazioni reali: non conta solo quanto uno smartphone è veloce in laboratorio, ma quanto riesce a mantenere buone prestazioni in condizioni concrete e quotidiane — guardare video in streaming senza interruzioni, caricare rapidamente contenuti sui social, fare videochiamate fluide o navigare senza rallentamenti. E qui le differenze tra iPhone 16e e smartphone Android con modem Qualcomm emergono chiaramente, soprattutto quando il segnale peggiora:
- In ambienti near-cell, cioè all’aperto vicino a un’antenna, tutti i dispositivi offrono buone prestazioni: lo studio rileva che qui il vantaggio degli Android è contenuto, con circa +17–18% in download e +56% in upload rispetto all’iPhone.
- In ambienti mid-cell, come l’interno di un bar o un centro commerciale, il segnale si attenua e, sempre secondo il rapporto, gli Android iniziano a fare la differenza: fino al +42% in download e +88–100% in upload, grazie all’uso avanzato dell’Uplink Carrier Aggregation (ULCA), non supportato dall’iPhone 16e.
- Nei casi più difficili, gli ambienti far-cell — come magazzini o edifici rinforzati — il divario si amplia ancora: lo studio riferisce che gli Android mantengono velocità di download fino al +108% e upload anche doppi rispetto all’iPhone, che in queste situazioni può scendere sotto i 10 Mbps in upload.
Per l’utente medio che usa un modem Qualcomm, questo significa non solo avere numeri migliori negli speed test rispetto ad uno con modem Apple, ma soprattutto disporre di uno smartphone che resta veloce e stabile quando le condizioni di rete peggiorano.
Curiosamente questo test giunge a conclusioni diverse e contrarie rispetto a quelle svolte da altri laboratori secondo i quali i modem Qualcomm degli iPhone 16 sono peggiori del C2 proprio in condizioni di stress ambientale.
I limiti termici dell’iPhone secondo il rapporto
Un altro aspetto su cui lo studio richiama l’attenzione riguarda la gestione termica. Durante i test outdoor, «il dispositivo diventava frequentemente visibilmente caldo al tatto e mostrava un oscuramento aggressivo dello schermo entro soli 2 minuti di intervallo di test».
Questo suggerisce che i meccanismi di mitigazione termica di Apple siano entrati in funzione molto rapidamente, riducendo la luminosità dello schermo per limitare la temperatura interna.
Cellular Insights, però, precisa che non è stato possibile verificare direttamente l’impatto sul throughput a causa delle limitazioni diagnostiche di iOS. Una nota che lascia pensare che Apple usi questa tecnica anche per ridurre il consumo del modem.
Un confronto che guarda anche al futuro
Sempre secondo lo studio, i modem Qualcomm, in particolare il più recente X80, sarebbero già pronti per le future evoluzioni del 5G — Release 18, 5G-Advanced, 6CC sub-6 GHz, 10CC mmWave — mentre l’iPhone 16e mostrerebbe ancora margini di miglioramento, soprattutto sull’aggregazione uplink.
Come spesso accade in questi casi, è importante ribadire che il rapporto è stato commissionato da Qualcomm, che ha un chiaro interesse commerciale nel mettere in evidenza le prestazioni dei propri modem rispetto a quelli della concorrenza.
Pur riconoscendo il rigore dei test condotti da Cellular Insights, le conclusioni andrebbero quindi lette con la dovuta cautela, considerando anche che lo studio stesso ammette alcune limitazioni, come la mancanza di accesso ai dati diagnostici di basso livello su iOS.
Lo studio di Cellular Insights vuole in ogni caso suggerire che oggi i modem Qualcomm offrirebbero un vantaggio tangibile sugli iPhone di fascia media in termini di prestazioni 5G, soprattutto in scenari sfidanti come ambienti indoor o zone a copertura debole.
Ricordiamo a completezza delle informazioni che il C1 è solo il primo modem Apple; anche se sviluppato in anni di lavoro e dopo avere comprato la piattaforma su cui stava lavorando Intel, è evidente che non può avere lo stesso background tecnologico di quelli di Qualcomm che è il leader mondiale del settore.
Sappiamo anche che sono già in programma diversi altri modem alcuni dei quali potrebbero debuttare in almeno uno o due modelli della gamma iPhone 17 in attivo in autunno.













