L’Australia ha aggiornato una decina di anni fa il sito internet nazionale di riferimento dedicato alle previsioni meteorologiche. Un mese fa, durante uno dei giorni più caldi dell’anno, il Bureau of Meteorology (BOM) ha presentato il nuovo sito web ma è stato subito subissato da critiche. Le lamentele spaziano dal layout confusionario alla difficoltà di individuare le informazioni che servono.
A essere particolarmente irritati sono gli agricoltori perché non possono più indicare coordinate GPS e ottenere previsioni riguardanti specifiche località (l’enorme dimensioni del territorio obbligano gli agricoltori Ada affidarsi a strumenti e conoscenze per affrontare il meteo in modo da ottimizzare le pratiche di coltivazione, l’uso dell’acqua, ecc.).
Quando è stato reso noto che il costo dell’aggiornamento del sito è stato di 96,5 milioni di dollari australiani (quasi 60 milioni di euro, 20 volte i costi stimati all’inizio), la polemica, è il caso di dirlo, è diventata ancora più “calda”.

Informazioni che non si trovano
Il sito in questione vanta oltre 2,6 miliardi di visite l’anno. Il Servizio meteorologico ha cercato di spiegare che il rinnovamento si era reso necessario dopo violazioni della cybersecurity avvenute nel 2015, ed era volto a migliorare stabilità, sicurezza e accessibilità. Il risultato non ha soddisfatto gli utenti, che lamentano ad esempio l’impossibilità di trovare grafici sinottici (mappe che mostrano, ad esempio, l’aumento o la diminuzione della pressione atmosferica) e hanno iniziato a usare l’hashtag #changeitback diventato ora virale.
Malcolm Taylor, agronomo di Victoria, ha riferito all’Australian Broadcasting Corporation (ABC, la principale società pubblica di diffusione radiotelevisiva del paese) che il redesign è stato un completo disastro. “Sono una di quelle persone che ne ha bisogno e non riesco a ottenere le informazioni che mi servono”, spiega l’esperto di suoli e piante. Joel Pearson, psicologo e neuroscienziato, parla della rabbia degli utenti, spiegando che nasce dal fatto che sono state disattese le aspettative, rovinando quello che prima funzionava; le cose sono peggiorate quando è stato reso noto quanto speso e che i problemi potevano essere evitati. “È un po’ come affidare a una ditta i lavori di ristrutturazione di una casa, per scoprire alla fine che l’appaltatore non solo l’ha resa meno funzionale ma che con quanto speso avresti comprato una villa”.
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