Le piattaforme social dove è possibile scrollare video e visualizzare automaticamente filmati all’infinito con feed alimentati dagli algoritmi, dovranno obbligatoriamente mostrare etichette di avvertenza sottolineando i potenziali danni per la salute mentale dei giovani utenti.
È quanto previsto da nuove norme annunciate venerdì’ 26 dicembre da Kathy Hochul, governatrice dello Stato di New York.
“Tenere al sicuro i newyorkesi è la mia priorità da quando mi sono insediata e queste misure includono la protezione dei nostri figli dai potenziali pericoli di funzionalità dei social media che incoraggiano l’uso eccessivo”, ha dichiarato Hochul.
In Australia dal 10 dicembre i minori di 16 anni non hanno più accesso ai social media: è entrato in vigore l’Online safety amendment che obbliga Facebook, Instagram, TikTok, YouTube, X, Snapchat, Reddit, Threads, Twitch e Kick ad adottare “misure ragionevoli” per impedire ai minori di creare o mantenere account, imposizioni paragonabili a quelle che riguardano il consumo di alcol e tabacco.

Rischio dipendenza
Sotto accusa, come accennato, sono i feed infiniti e meccanismi come le notifiche push, alla base dei potenziali meccanismi di dipendenza. Le norme riguardano lo Stato di New York e le piattaforme potranno non tenerne conto quando le piattaforme sono usate in altri Stati. Il Procuratore Generale può agire in giudizio e chiedere sanzioni fino a 5000$ per ogni violazione della legge.
Hochul paragona la necessità degli avvisi agli alert sanitari che compaiono su prodotti come ad esempio le sigarette (le avvertenze sul rischio tumorale) o quelle che compaiono su alcuni imballaggi per il rischio asfissia con i bambini.
Norme come quelle in vigore in Australia sono pensate tenendo conto della consapevolezza allarmante degli effetti dei social, considerati sempre più spesso tossici e pericolosi per la salute mentale e il benessere dei più giovani. L’iniziativa australiana è nata per provare a “restituire l’infanzia” ai bambini, offrendo al tempo stesso ai genitori una maggiore serenità e un appiglio per fermare l’offensiva digitale dentro casa. Anche in Danimarca e altre nazioni stanno nascendo iniziative simili.
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