I sudafricani hanno trovato un modo semplice ed efficace di risolvere i continui blackout che da anni tormentano le persone che vivono nello stato dell’Africa meridionale: grazie alla caduta dei prezzi di batterie e pannelli solari cinesi, l’energia elettrica si ricava senza problemi dal sole.
Il New York Times spiega che non stiamo parlando delle piccole e semplici lanterne solari che si usavano un tempo per alimentare lampadine e TV nelle comunità rurali: grandi pannelli e batterie odierne sono sfruttati da un’ampia gamma di aziende, fabbriche di auto, aziende vinicole, miniere aurifere e centri commerciali. I pannelli in questione stanno cambiando la vita quotidiana di intere comunità, il settore del commercio e dell’industria della più grande economia africana. Tutto sta accadendo ad una velocità sorprendente, con il mercato del solare passato da quello che era un settore quasi inesistente nel 2019 per arrivare al 10% della capacità di produzione di energia elettrica odierna in Sud Africa.
Il problema dei blackout pianificati
Interruzioni pianificate dal servizio elettrico sono la norma in Sudafrica, con ovvie conseguenze per le attività quotidiane e per l’economia del paese, un problema ignorato troppo a lungo che è legato nella stragrande maggioranza dei casi a tutta una serie di centrali elettriche a carbone obsolete e malmesse. Per evitare sovraccarichi, sono spesso predisposte interruzioni pianificate, anche più volte al giorno. Le interruzioni possono essere di “Livello 1″ e durano due ore e mezze; quelle estreme, “livello 8”, possono arrivare fino a 13 ore e mezza in una giornata.
La possibilità di ricorrere al solare ha portato molte persone e aziende a ripensare alle modalità di approvvigionamento dell’energia elettrica, alla nascita di un vero e proprio movimento per risolvere un problema che si trascina da tempo immemore.
Stando a quanto riferisce il New York Times negli ultimi cinque anni oltre 7 gigawatt di capacità solare sono stati installati in Sud Africa, pari a circa 1/10 della capacità installata complessiva del Paese (55GW); molte delle nuove reti che offrono capacità solare appartengono ai privati, installate da famiglie e imprese e non da operatori che lavorano nei settori dell’energia elettrica.
Nell’intero continente le importazioni del solare cinese sono cresciute del 50% nei primi mesi del 2025. Gli economici pannelli fotovoltaici cinesi stanno rimodellando rapidamente il panorama energetico africano, con ovvie conseguenze geopolitiche, mettendo fuori gioco imprese del settore energetico locale e aumentando il divario tra chi può permettersi l’indipendenza energetica e chi no.












