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Benchmark dei telefoni, Samsung non è la sola a imbellettarli

Qualche giorno addietro Samsung è stata accusata di avere integrato nel sistema operativo del Galaxy Note 3 un meccanismo che riconosce l’esecuzione di una nota applicazione di benchmark dei telefoni, falsando di conseguenza i risultati e mostrando valori migliori rispetto a quanto possibile in realtà, ma non è la sola a seguire questa pratica. Secondo l’autorevole Anandtech tutti i grandi produttori, o quasi, usano questo oppure altri “trucchi”. Solo Motorola ed Apple avrebbero deciso di  presentare dati reali.

I meccanismi usati per ingannare le utility di benchmark sono vari: si va dall’innalzamento dei limiti termici (e conseguente aumento della frequenza della CPU), come fa Samsung con il Galaxy S4, alla modifica estrema dei moltiplicatori della frequenza delle CPU impiegata da produttori come LG, HTC e Asus. AnandTech ha pubblicato una tabella dei dispositivi per i quali è stato accertato che riconoscono i benchmark, spingendo al massimo parametri che normalmente non sono toccati.

Il problema sembra emerso negli ultimi due anni, una sorta di gara gatto contro topo nell’individuare nuovi benchmark e vantare sulla carta valori che nella pratica non sono reali e servono a poco. La scorsa settimana Samsung, Broadcom, Huawei e altre società hanno annunciato la nascita di MobileBench, un consorzio che ha lo scopo di sviluppare, standardizzare e promuovere “migliori sistemi di benchmarking hardware e software da eseguire su dispositivi come smartphone e tablet. Consorzio o no resta da vedere se e per quanto tempo i produttori resisteranno senza imbrogliare, individuando per l’ennesima volta anche i nuovi software e falsando i risultati mostrati.

Ricordiamo che Samsung, pizzicata ad “ottimizzare” le prestazioni del suo Galaxy S4, aveva replicato sostenendo di non avere applicato un trucco, ma di liberare la potenza reale del processore quando è possibile farlo, ad esempio, appunto, quando vengono svolti dei test specifici, ma di essere costretta a limitarla quando un gioco o un’altra applicazione spingono le richieste di potenza su livelli troppo elevati che possono causare un sovraccarico.

tabella benchmark

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