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iCloud: Apple anticipa fino a 150milioni di dollari per coinvolgere le major

Una somma compresa tra i 100milioni e i 150 milioni di dollari: è questo l’anticipo che Apple avrebbe versato alle major della musica per coinvolgerle immediatamente e partecipare al progetto iCloud. Lo rivela il New York Post che dichiara di aver appreso questi dati da ben tre fonti diverse. In base alle informazioni raccolte il quotidiano statunitense precisa che Cupertino avrebbe anticipato una somma compresa tra i 25milioni e i 50milioni di dollari a ciascuna della quattro major della musica: Warner Music, EMI, Sony e Universal. L’ammontare dell’importo anticipato è stato determinato in base al numero dei brani che ciascuna major permetterà agli utenti di memorizzare sul cloud di Apple.

Le somme richieste in anticipo dalle major rappresenterebbero l’ostacolo che ha ritardato il raggiungimento di un accordo tra Google e le etichette. Secondo gli osservatori ora il colosso delle ricerche di Mountain View dovrà  rivedere la propria strategia e costretto a corrispondere alle major importi simili a quelli già anticipati da Apple. Solo in questo modo Google potrà formulare la propria offerta di musica cloud ed inseguire Amazon e Apple. Dei tre competitor però Cupertino l’unico ad aver siglato un accordo ad hoc con le major per i nuovi servizi di musica cloud: ricordiamo che Amazon non ha interpellato le etichette ed ha esteso le licenze d’uso attualmente in possesso per la vendita di brani e album anche per erogare i nuovi servizi cloud. Questa scappatoia non è ovviamente ben vista dalle major che in questo modo vengono escluse dai potenziali nuovi ricarvi generati dal servizio, inoltre rende il servizio più complesso e macchinoso per gli utenti finali.

Infine segnaliamo una variazione nello schema dei ricavi che secondo il New York Post Apple ha accordato con le major: a Cupertino sembra spetterà il 30% della torta, percentuale identica a quella già stabilita per App Store e Mac App Store, il 12% ai publisher e il restante alle major. Ricordiamo che in una precedente anticipazione del Los Angeles Times si rendeva noto che Apple avrebbe trattenuto per sé solo il 18% dei ricavi, il 12% ai publisher e il restante alle major.

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