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2016 fuga da Trump: il sito dell’emigrazione canadese in tilt

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Poche ore dopo la conferma della vittoria di Donald Trump, il sito dell’immigrazione canadese è stato preso d’assalto ed è stato per molte ore impossibile da raggiungere. In molti hanno ironizzato su Twitter sulla fuga di massa degli statunitensi ma scherzi a parte i canadesi hanno confermato che l’enorme numero di accessi è partito effettivamente dagli USA. La notte delle elezioni, quando ormai il vincitore era chiaro a tutti, il sito dell’immigrazione è stato letteralmente assaltato da centinaia di migliaia di visitatori. Le statistiche parlano di una media di 200.000 visitatori contemporaneamente sul sito, un incremento del 1.076% rispetto alla settimana precedente.

Anche per gli statunitensi non è ad ogni modo facilissimo emigrare in Canada, Paese che ha introdotto specifici e importanti cambiamenti con l’Immigration Act del 1976 e con l’Immigration and Refugee Protection Act del 2002.

Sulle paure degli statunitensi c’è già chi ha fiutato un business. L’isola di Cape Breton, si è già proposta come oasi tranquilla per chi vuole stare alla larga dalla nuova presidenza USA. Le autorità dell’immigrazione della Nuova Zelanda hanno intanto dichiarato che dal primo novembre il sito web New Zealand Now, che si occupa di visti di residenza e per studenti, ha ricevuto 1.953 registrazioni da parte di cittadini USA: il numero è più del doppio rispetto al consueto di una settimana tipica. I visitatori USA sul sito in questione sono cresciuti dell’80% passando da a 41mila dal 7 ottobre al 7 novembre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
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