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Spotify prevede quasi il triplo degli utenti paganti di Apple Music

Nell’ottica di presentarsi in borsa al meglio, Spotify ha appena pubblicato le proprie previsioni finanziarie per l’intero anno 2018, riferendo di aspettarsi tra i 92 e i 96 milioni di utenti paganti entro la fine dell’anno. Se si confrontano questi dati con Apple Music, il servizio Apple conta attualmente 36 milioni di utenti attivi. Ma anche se a prima vista i numeri sembrano pesantemente a sfavore di Cupertino occorre tener presente tre premesse: il totale anticipato da qui alla fine dell’anno di Spotify è leggermente gonfiato, il suo tasso di crescita è in calo infine Apple Music sembra da diversi mesi crescere più rapidamente.

Innanzitutto occorre specificare meglio cosa Spotify intende per “utenti paganti”. La società, infatti, include tra gli abbonati Premium tutti gli account registrati con il Piano Famiglia, quindi composto da un abbonato principale e fino a cinque ulteriori sub-account. Questo vuol dire, dunque, che tra gli abbonati premium Spotify rientrano anche i sub account, che in realtà non pagano direttamente un canone di abbonamento, ma usufruiscono di quello del “capo famiglia”. Inoltre, nella statistica rientrano anche quegli utenti che non hanno rinnovato l’abbonamento, ma rientrano ancora in un periodo di tolleranza di 30 giorni.

spotify apple music - spotify 70 milioni

Nonostante il numero impressionante, si tratta di un rallentamento nella crescita degli abbonati. I ricavi sono cresciuti del 39% nel 2017, ma la società prevede una crescita per quest’anno compresa nel range 20-30%. Peraltro, la società si aspetta ancora una perdita sostanziale nel prossimo futuro, stimata in circa 230-330 milioni di euro entro l’anno. Peraltro, come nota la redazione di musically, le perdite operative annuali di Spotify sono cresciute di anno in anno: 98 milioni di euro nel 2013, 191 milioni nel 2014, 235 milioni nel 2015, 349 nel 2016 e 378 milioni nel 2017.

Le perdite della società sono in parte dovute alla presenza di circa 2 milioni di utenti che hanno sfruttato per mesi applicazioni pirata, che in modo del tutto gratuito permettevano l’accesso a funzioni premium, come la possibilità di cambiare liberamente traccia musicale, senza alcuna restrizione.

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