I processori Apple hanno sconvolto l’industria mobile e non solo con l’introduzione di Apple A7 a 64 bit e poi con una progressione impressionante che ha portato ogni anno CPU mobile sempre più potenti, fino ad arrivare ad Apple A10 e soprattutto Apple A11.
Quest’ultimo è così potente e veloce da aver distanziato tutti i concorrenti: ora un grafico dei benchmark dimostra ancora meglio il vantaggio di Cupertino per questa componente strategica: si stima che oggi Apple abbia due anni di vantaggio rispetto ai concorrenti.

Per trovare un degno concorrente dobbiamo andare al terzo posto dove viene posizionata la nuova architettura di riferimento ARM Cortex-A76 appena annunciata. Ovviamente per questa piattaforma non esistono ancora test sul campo: il sito AnadTech ha stimato le prestazioni in base ai miglioramenti in percentuale dichiarati da ARM. Ma mentre Apple A11 è in circolazione dal 2017 con il lancio di iPhone 8 e poi di iPhone X, per i primi processori ARM Cortex-A76 dovremo aspettare fino al 2019 inoltrato.

Secondo gli esperti di hardware il vantaggio di Apple risiede nel fatto che Cupertino può e spende di più in progettazione, materiali e costruzione, permettendosi core di calcolo molto più grandi e complessi degli altri costruttori, questo perché i processori Apple sono impiegati internamente.

Queste considerazioni richiamano immediatamente le indiscrezioni che circolano ormai da diversi anni sui piani di Apple di costruire un Mac ARM, dispositivo indicato anche nelle previsioni di diversi analisti e osservatori. Ne sentiamo parlare da anni e le ultime indicazioni puntano al 2020.











