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Il capo dell’ufficio legale di Microsoft si schiera con Huawei nella sua battaglia in USA

Huawei sta combattendo per contrastare l’entrata in vigore della moratoria statunitense a proposito della messa al bando del governo sulle aziende del Dragone, e a confortare i cinesi ora arriva Microsoft, azienda con la quale è alleata su vari fronti.

Brad Smith, presidente e capo dell’ufficio legale della Casa di Redmond, in un’intervista con Bloomberg Businessweek nel corso della quale si è parlato della questione, ha detto senza mezzi termini che l’azienda cinese è stata trattata da Trump in un modo assolutamente contrario allo spirito americano.

Smith ha detto che l’interdizione non avrebbe dovuto avere luogo senza tenere conto di “fatti concreti, logica e Stato di diritto”. Lo Chief Legal Officer ha anche aggiunto che Microsoft ha chiesto alle autorità statunitensi di spiegare le ragioni dell’interdizione.

A maggio di quest’anno, Huawei è stata inclusa tra le entità con le quali aziende come Google, Intel e Qualcomm non possono collaborare. In pratica, l’azienda non può sfruttare chip di Qualcomm, Intel o servizi di Google.

Huawei ha già pronto il “piano b”: un nuovo sistema operativo

Ad agosto le autorità USA hanno concesso all’azienda cinese una ulteriore proroga di 90 giorni che permette a Huawei di acquistare beni americani per mantenere le reti e realizzare gli aggiornamenti per la sua linea di smartphone ma parti e componenti fondamentali per la fabbricazione di nuovi prodotti dovranno prima passare dall’approvazione attraverso licenze aggiuntive, che saranno ad ogni modo difficili da ottenere visto l’inserimento di Huawei all’interno della lista nera dell’amministrazione Trump. Per dirne una, il Mate 30 Pro in arrivo, sarà distribuito senza le app di Google.

Ad agosto è stata annunciata un’ulteriore estensione del periodo di sospensione del ban, permettendo al produttore cinese di continuare a fare affari con partner e fornitori statunitensi per altri 3 mesi.

Secondo lo Chief Legal Officer di Microsoft, Trump dovrebbe sapere bene come funziona il mercato avendo lavorato nell’industria alberghiera. “Dire a un’azienda tecnologica che può vendere prodotti ma non comprare sistemi operativi o chip, è come dire a una società alberghiera che può aprire le porte ma non mettere letti nelle stanze di un hotel, o distribuire cibo nei suoi ristoranti”. “In un modo o nell’altro, significa mettere a rischio la sopravvivenza di quell’azienda”.

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