Mark Zuckerberg ha investito milioni di dollari per reclutare i più grandi talenti nel settore IA nella speranza di dare vita a una “superintelligenza” (un ipotetico sistema di intelligenza artificiale che superi le capacità del cervello umano) ma a far convivere e convogliare le idee di decine di geni non bastano gli assegni.
Lo riferisce Financial Times spiegando che Meta starebbe riscontrando difficoltà a coordinare il suo team di superesperti verso un unica visione per rimanere competitivi nella corsa alla tecnologia.
Emergono tensioni tra Mark Zuckerberg e Alexandr Wang, capo del laboratorio incaricato di creare la prossima generazione di IA di Meta.
Sul mercato Meta se la sta cavando con i suoi occhiali connessi ma i progetti nel settore AI convincono meno: l’azienda è indietro rispetto a realtà quali Google e OpenAI, e la sua ultima generazione dei modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) LLaMA 4, ha ricevuto un’accoglienza molto tiepida. Alcuni dipendenti puntano il dito contro la mancanza di coordinamento tra i team di ricerca e i team di prodotto, nonché l’assenza di una vera leadership nel campo dell’IA. Finora sono stati bruciati centinaia di miliardi di dollari, scelta punita poco più di un mese fa Nasdaq con un crollo che gli analisti hanno spiegato come conseguenza dei timori di spese eccessive dedicate a IA e relative infrastrutture.

Mark Zuckerberg non sembra volersi fermare e sta da tempo lavorando per avere il meglio del meglio delle menti AI, reclutando a destra e manca talenti, compresi il capo dei modelli di IA di Cupertino e molti ingegneri di Apple.
Nonostante il denaro elargito a mani basse per convincere i vari talenti a lavorare per Meta, non tutto sembra procedere come previsto. Il capo dell’IA Alexandr Wang avrebbe dichiarato di trovare “soffocante” la microgestione esercitata da Zuckerberg. Alcuni dipendenti riterrebbero Zuckerberg troppo inesperto per seguire il progetto della super AI e anche Nat Friedmann, ex di GitHub incaricato di integrare l’IA nei prodotti, si lamenta della pressione del CEO per accelerare il ritmo.
Meta ha recentemente licenziato 600 dipendenti del suo team di IA per facilitare il processo decisionale, e alcuni veterani hanno sbattuto la porta di fronte all’ondata degli ultimi arrivati.
Tutte queste manovre non hanno portato a niente di nuovo da aprile ad oggi. Si vocifera di un nuovo modello LLM denominato “Avocado” che dovrebbe arrivare all’inizio del prossimo anno, diverso dai precedenti Llama ed equiparabile a Gemini 2.5 ma potrebbe essere già tardi tenendo conto che quest’ultimo ha già quasi 10 mesi ed è stato già presentato Gemini 3, dotato di capacità di ragionamento, funzioni multimediali e abilità di programmazione di ultima generazione.
Se Avocado si rivelerà un flop, le conseguenze potrebbero scuotere i ranghi dei team AI di Meta, e convincere i vari esperti a passare ad altri lidi. “A Mark Zuckerberg piacciono le partite di poker ad alto rischio”, riferisce un dirigente che ha avuto modo di lavorare con lui. “Altre persone giocano a Las Vegas, lui lo fa con la sua azienda”. E ancora: “Mark ha l’acuto senso di capire quando il mercato sta cambiando ed è in grado di muoversi rapidamente per recuperare. Non scommetterei contro la sua capacità di impiegare risorse. […] Ne uscirà vincente? Non lo so. Ma non perderà”..
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