Apple respinge le accuse di Elon Musk: l’App Store è stato concepito per garantire condizioni eque a tutti gli sviluppatori e non favorisce nessuno.
La presa di posizione di Cupertino, pubblicata da Bloomberg, arriva dopo le accuse dirette e decisamente infamanti da parte del fondatore di Tesla che aveva fatto balenare l’ipotesi di favoritismi sui fornitori di servizi di Intelligenza Artificiale, azioni torbide che starebbero impedendo a Grok, l’Ai legata a X e ai progetti di Musk, di avere sufficiente visibilità.
Apple spiega Musk come funziona App Store
Apple a Bloomber ha spiegato che Le app vengono messe in evidenza tramite una combinazione di classifiche, raccomandazioni algoritmiche e selezioni curate da esperti, tutte basate su “criteri oggettivi”.
Secondo Cupertino, l’obiettivo resta offrire agli utenti “un’esperienza di scoperta sicura” e allo stesso tempo “opportunità di visibilità” a chi crea applicazioni, collaborando con una vasta gamma di sviluppatori per aumentare la presenza delle app in categorie in rapida evoluzione.
Una posizione che punta a rafforzare l’immagine dell’App Store come piattaforma imparziale, in un momento in cui le pratiche di distribuzione delle app sono sotto crescente attenzione normativa a livello globale.
Il contesto dello scontro
Le dichiarazioni arrivano a poche ore dall’attacco pubblico di Musk, che accusa Apple di favorire OpenAI nelle classifiche dell’App Store e annuncia un’azione legale immediata per presunta violazione antitrust.
Al centro della disputa, come detto, c’è la visibilità di ChatGPT – al primo posto tra le app gratuite su iPhone negli Stati Uniti – rispetto a Grok, l’app sviluppata da xAI e ferma al quinto posto.
Nel post di Musk su X, le sue accuse hanno innescato una serie di risposte da parte di altri utenti: alcuni hanno ricordato che negli ultimi mesi diverse applicazioni di intelligenza artificiale, non legate a OpenAI, hanno raggiunto il primo posto della classifica dell’App Store.
Un’osservazione che indebolisce alla base Ll’affermazione secondo cui la vetta sarebbe riservata esclusivamente a ChatGPT.
Il confronto tra i due colossi si inserisce in un quadro di tensioni già esistenti: Apple ha stretto una partnership con OpenAI per integrare funzionalità AI nei nuovi iPhone, mentre Musk e Sam Altman, CEO di OpenAI, hanno un passato di collaborazione finito male e una rivalità che si è riaccesa negli ultimi mesi.
Un’eco oltre il settore tecnologico
Oltre alla dimensione tecnica e commerciale, la vicenda ha un impatto politico e regolatorio: accuse di favoritismi e pratiche discriminatorie possono alimentare il dibattito antitrust negli Stati Uniti e in Europa.
L’App Store è già da anni al centro di cause legali e indagini, e questo nuovo fronte con Musk potrebbe riaccendere la discussione sul potere di mercato delle grandi piattaforme digitali.











