Apple è al lavoro per risolvere un misterioso problema che determina la corruzione del codice di alcune applicazioni caricate su App Store e Mac App Store, un fenomeno che ne determina il crash una volta che vengono scaricate ed installate.
Il bug, segnalato da diversi sviluppatori anche di primo piano come Marco Arment di Instapaper, di Joe LeBlanch di Metronome+ e dai team di Goodreader, Angry Bird Space (versione HD Free), ReadShift, SkiSafari e molti altri programmi (sul sito di Arment se ne contano ben 70), è apparentemente inspiegabile perché i programmi funzionano alla perfezione prima di essere caricati e, per altro, vengono verificati come tali, ovvero perfettamente funzionanti, anche dagli addetti di Apple che li autorizzano. Ma una volta collocati sul server di iTunes e scaricati dagli utenti finali diventano inutilizzabili. Su iOs vanno in crash senza neppure splash screen, su Mac appare un messaggio che dice che l’applicazione è danneggiata e va scaricata di nuovo, ma questa operazione non produce alcun effetto benefico.
Apple, dopo alcune ore di disorientamento e di silenzio, avrebbe sguinzagliato sulle piste del bug un certo numero di suoi esperti per verificare dove si trova il problema e trovare il modo di risolverlo rapidamente. La conferma è arrivata da un messaggio inviato sul forum di iTunes Connect: «Siamo al corrente – si legge – di un problema che determina il crash delle applicazioni dopo che sono state scaricate. Stiamo lavorando ad una soluzione. Restate sintonizzati per novità».
Il sospetto di alcuni sviluppatori è che il codice si ingarbugli con l’applicazione del sistema di protezione dalla copia FairPlay che viene incluso nel pacchetto nel momento in cui l’applicazione è scaricata dal cliente finale. Dopo l’installazione – si legge su TechCrunch – il sistema DRM non viene letto correttamente e l’applicazione si chiude.
Gli sviluppatori colpiti dal bug sperano che Apple sia rapida nell’individuazione del problema. Molti di loro vendono programmi “premium” e business e il timore è che i clienti afflitti dal bug, incapaci di utilizzare i programmi, li abbandonino a favore di altri. Il sistema usato da Apple per approvare i programmi contribuisce a complicare ulteriormente la situazione; su Google Play sarebbe bastato ritirare l’app e ripresentarla quando il problema fosse stato risolto. Su App Store questa procedura comporta un ritardo di due settimane perché una volta sottoposto di nuovo il programma si deve attendere due settimane prima di vederla riapparire sullo store.
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