Quasi in contemporanea con l’annuncio sorpresa dell’accordo tra Apple e Qualcomm e la cessazione della guerra legale contro il costruttore di chip modem, è stata avviata una nuova class action contro Apple per frode azionaria.
La multinazionale di Cupertino questa volta è accusata di aver fornito informazioni false e fuorvianti circa l’andamento vendite iPhone in Cina. L’accusa e l’azione legale partono dal fondo pensionistico dei dipendenti della città di Roseville e punta a raccogliere la partecipazione di tutte le persone che hanno acquistato azioni Apple AAPL tra il 2 novembre 2018 e il 2 gennaio 2019.
Quest’ultima data segna la pubblicazione della lettera di Tim Cook agli azionisti in cui si anticipa il mancato raggiungimento delle previsioni, poi effettivamente avvenuto il 29 gennaio 2019 con la presentazione dei risultati del primo trimestre 2019, che per Cupertino corrisponde agli ultime tre mesi del 2018.

Sempre secondo le accuse, Apple avrebbe anche omesso di informare azionisti e investitori circa gli effetti negativi del programma di sostituzione batteria iPhone, che ha spinto numerosi utenti a cambiare batteria mantenendo in uso gli iPhone precedenti, riducendo domanda e vendite dei nuovi modelli.

Le riduzioni degli ordinativi iPhone di Apple a fornitori e costruttori, così come le riduzioni dei prezzi sono indicati come prove che Apple sapesse dell’andamento vendite iPhone fin dal mese di novembre 2018, ma che avrebbe nascosto queste informazioni fino alla lettera agli azionisti del 2 gennaio. Secondo la class action centinaia di migliaia di investitori hanno sofferto perdite economiche: chiunque negli USA abbia acquistato azioni Apple tra il 2 novembre 2018 e il 2 gennaio 2019 può partecipare all’azione legale collettiva.











