Gruber «Apple lavora a iMessage per Android: sembra un’app di Google»

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Forse iMessage per Android non arriverà mai, o almeno così avrebbe confermato un dirigente Apple lo scorso giugno, ma la società di Cupertino ci ha comunque lavorato ed è arrivata anche a buon punto. A raccontare cosa c’è in cantiere nei laboratori di Cupertino è John Gruber, uno dei blogger più vicini ad Apple che molto spesso in passato, grazie a una solida rete di relazioni dentro e fuori Apple, è stato in grado di prevedere e anticipare le mosse della Mela con precisione.

Citando fonti anonime, Gruber sostiene che diversi prototipi del client di iMessage per Android sono circolati all’interno della società. Alcuni mostrano una interfaccia utente che replica fedelmente quella di iOS, altri farebbero invece uso del Material Design di Google, seguendo quindi tutte quelle regole di progettazione pensate dalla società di Mountain View. Queste ultime sostanzialmente si concentrano su un maggiore uso di layout basati su una griglia, animazioni e transizioni ed effetti di profondità, come l’illuminazione e le ombre.

Il blogger sostiene che difficilmente iMessage per Android sarà effettivamente rilasciato, anche se i presunti prototipi di cui sopra potrebbero far pensare il contrario. Per Apple non sarebbe comunque la prima volta visto che Apple Music è già disponibile anche sulla piattaforma del robottino verde, senza dimenticare che nel 2010 il compianto Steve Jobs promise l’espansione di FaceTime anche per altre piattaforme, cosa che invece non è poi mai accaduta.

Secondo Gruber, FaceTime rimarrà una esclusiva di Apple per una serie di motivi, tra cui alcune preoccupazioni relative allo sviluppo ed una causa ancora aperta per violazione di brevetti che avrebbe costretto l’azienda a sviluppare soluzioni alternative.

Per quanto riguarda iMessage, il discorso potrebbe essere diverso. Già per la WWDC dello scorso giugno si parlava di un presunto lancio che poi non è mai arrivato. Non resta che attendere per scoprire se i vociferati prototipi diventeranno qualcosa di concreto o se resteranno, invece, soltanto una prova interna in quel di Cupertino.