IT Wallet, il portafoglio digitale per gli italiani è già partito da tempo, anche se attualmente limitato nel numero di documenti che permette di aggiungere. Presto, però, il sistema consentirà l’aggiunta di nuovi documenti, rendendo il portafoglio sempre più consistente, con informazioni particolarmente utili.
Ricordiamo che dal 23 ottobre dello scorso anno 50.000 cittadini italiani hanno avuto il via all’utilizzo IT-Wallet integrato nell’app IO. Il sistema è stato poi esteso al grande pubblico a partire dallo scorso 5 dicembre, permettendo a chiunque di inserire all’interno della propria app IO la patente, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità.
Adesso, il progetto dell’IT Wallet è pronto per un ulteriore passo in avanti. Sono ormai pronti i due decreti attuativi elaborati dai ministeri dell’Economia e della Pubblica Amministrazione, che daranno avvio ad una seconda fase, in concomitanza con la pubblicazione delle linee guida tecniche da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) che definiscono i nuovi termini di funzionamento.
Le bozze dei decreti attuativi includono l’introduzione di nuovi documenti digitali quali l’attestazione ISEE, laurea e diploma, i certificati di iscrizione scolastica, la residenza e l’iscrizione nelle liste elettorali.
Ovviamente, come ricorda Repubblica, l’integrazione di questi documenti dovrà passare, non solo dalla normativa, ma anche da un vero e proprio studio di fattibilità tecnica.

Ad esempio, occorrerà capire se i database pubblici centralizzati dell’Anagrafe Nazionale dell’Istruzione Superiore (ANIS), che contengono esclusivamente i titoli di studio rilasciati a partire dal 2010 possano limitare la nuova integrazione documentale. Dovranno pertanto essere aggiornati in quello che si prospetta essere un vero e proprio processo di digitalizzazione.
Resta poi da chiarire il dubbio relativo alle modalità di accesso. Proprio in questi giorni si è parlato della lenta, ma inesorabile, morte dello SPID.
Attualmente, l’autenticazione avviene tramite SPID o Carta d’Identità Elettronica, ma a livello europeo si richiedono standard di sicurezza più elevati. Al momento, le soluzioni disponibili si basano su procedure di accesso poco intuitive che implicano l’utilizzo attivo di dispositivi fisici personali, come ad esempio dover scansionare la carta d’identità.











