Funziona il primo scudo per bloccare lo spoofing, voluto da Agcom e implementato dagli operatori di telefonia, per contrastare le chiamate pubblicitarie, oltre che vere e proprie truffe, sfruttando finti numeri di telefono italiani.
I dati comunicati da Agcom e dagli operatori indicano fino a 1,3 milioni di telefonate bloccate ogni giorno, per un totale di 43 milioni di telefonate che non hanno raggiunto i malcapitati destinatari italiani.
La prima fase del blocco contro lo spoofing colpisce esclusivamente le chiamate che provengono dall’estero, mascherando, o meglio falsificando, il numero di telefono reale con uno più familiare che sembra provenire da una città in Italia. Naturalmente si tratta sempre di numeri falsi e inesistenti, che non possono essere richiamati, in violazione delle norme che tutelano i consumatori.

Anche se la prima fase dello scudo è entrata in azione ufficialmente il 19 agosto a pieno regime, in realtà il filtro con blocco è stato attivato parzialmente fin dal 7 luglio, come dichiara a Repubblica Giacomo Lasorella, presidente Agcom. Così il blocco di 1,3 milioni di telefonate al giorno e il totale di 43 milioni sono riferiti al periodo che va dal 7 luglio fino al 31 agosto.
Individuato il nuovo ostacolo i call center illegali si stanno già riorganizzando impiegando una tecnica più sofisticata. Invece dello spoofing per falsificare un numero di telefono fisso italiano, ora viene impiegato sempre più lo spoofing di un numero di telefono cellulare.
Ma il piano di Agcom e degli operatori prevede fin dall’inizio una seconda fase di blocco, più difficile da implementare, perché riguarda proprio lo spoofing dei numeri di telefono cellulare italiani. In questi casi occorre che i sistemi siano in grado di identificare le chiamate legittime in roaming di utenti italiani all’estero, bloccando invece quelle con numeri camuffati e fasulli.

I primi dati e risultati sono incoraggianti, ma per valutare l’efficacia dei blocchi occorre attendere l’entrata in azione della seconda fase, programmata per il 19 novembre. Così entro la fine di quest’anno sapremo se abbiamo vinto o meno la battaglia contro il telemarketing selvaggio, in ogni caso nessuno è pronto ad abbassare la guardia: è praticamente certo che i call center troveranno altre soluzioni per colpire.
Tutti gli articoli dedicati al mondo economico-finanziario sono disponibili nella sezione Finanza e Mercato di macitynet.











