Martedì 23 dicembre la Casa Bianca dovrà decidere se DJI Technologies, il produttore cinesi di droni, “rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale”.
Lo riferisce Bloomberg spiegando che la decisione potrebbe obbligare a terra migliaia di aeromobili a pilotaggio remoto sfruttati negli Stati Uniti anche dai dipartimenti di polizia e dai vigili del fuoco.
Tra le persone che sostengono la causa contro l’azienda cinese c’è Mike Nathe, rappresentante repubblicano dello stato del Dakota del Nord, descritto come “in prima linea nella campagna nazionale che ha lanciato l’allarme sugli aeromobili Made-in-China”, affermando che “le persone non si rendono conto dei problemi di sicurezza con questi droni, la quantità di informazioni convogliata quotidianamente in Cina”.
Trump ha già firmato un ordine esecutivo a giugno contro il “controllo straniero” e la “valorizzazione” della catena di fornitori americani per i droni. la nuova decisione è attesa dopo che al Congresso è stata chiesta una revisione per stabilire se DJI deve essere inclusa nel registro federale di aziende da considerare un pericolo per la sicurezza nazionale. Se DJI non otterrà il via libera entro Natale, potrebbe essere inclusa nello stesso elenco della FCC (Federal Communications Commission) che già include Huawei e ZTE. La designazione consentirebbe all’autorità amministrativa controllata da Trump di impedire la vendita di prodotti sul mercato e anche di imporre il divieto di volo, con conseguenze per organismi pubblici di tutto il paese.

Flotte e conseguenze
Bloomberg spiega che le flotte di droni usate dalle agenzie di pubblica sicurezza a livello nazionale ammontano a circa 25.000 velivoli; la stragrande maggioranza di questi droni, detti Unmanned Aerial Vehicle (UAV), arriva dalla Cina.
L’inclusione di DJI nella Covered List della FCC comporterebbe una serie di conseguenze: l’impossibilità di far approvare e vendere nuovi droni di DJI e dispositivi nel mercato americano, la possibilità di limitarne o bloccare modelli già presenti sul mercato USA, e interventi contro marchi collegati o presunte società di facciata che impiegano componenti DJI, impedendo così possibili aggiramenti della normativa.
In Europa non sono state adottate misure simili a quelle previste dalla Covered List della FCC e non esistono divieti specifici contro DJI o altri produttori cinesi di droni. Le normative europee si si concentrano sulla sicurezza del volo, sui requisiti operativi e sulla classificazione dei droni, non sulla provenienza geografica dei produttori.
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