Apple ha recentemente contestato il Digital Markets Act (DMA), il regolamento dell’Unione Europea introdotto nel 2022 per rimodulare il modo in cui alcune aziende tecnologiche progettano i loro prodotti, un lungo elenco di norme che, a detta di Apple, ha difetti nelle modalità con le quali le regole vengono applicate, molto diverse da un’azienda all’altra, imposizioni che hanno portato a privare i cittadini europei di alcune funzionalità offerte su iOS, macOS e altri prodotti.
A rispondere a Apple è Thomas Regnier, portavoce della Commissione, che ha confutato con fermezza la posizione del gruppo di Cupertino: “Non siamo sorpresi dal documento di lobbying di Apple”; spiega Regnier; “ha contestato ogni singolo aspetto del DMA sin dalla sua entrata in vigore”, un atteggiamento che, secondo Regnier, mette in dubbio la reale volontà di collaborazione con le istituzioni europee.
Regnier ha ricordato che l’azienda di Cupertino era stata sanzionata ad aprile per 500 milioni di euro, che questa sanzione è stata solo l’ultima di una serie e altre indagini sono in corso. Il portavoce della Commissione ha sottolineato che la richiesta di abrogazione indebolisce la fiducia nel processo di regolamentazione condivisa, lasciando ad ogni modo un piccolo spiraglio aperto aggiungendo che se vi sono evidenze da fare, sono disposti ad ascoltare feedback riguardo gli effetti della legge.
Il sito Politico ha chiesto un commento a Apple e quest’ultima ha sostanzialmente ripetuto le dichiarazioni di mercoledì, opponendosi alla legge europea, sostenendo che l’applicazione del DMA comporta un “degrado nei servizi offerti agli utenti”, aumentando “i rischi da cui erano precedentemente protetti”.

Il DMA richiede che la Mela faccia in modo che determinate feature funzionino anche su prodotti e app non Apple; quest’ultima contesta che alcune funzionalità non possono essere rese facilmente disponibili a terzi. È il caso, ad esempio, della “traduzione live” con gli AirPods, funzione che richiede l’elaborazione on-device in modo tale che le conversazioni restino private, o di “Duplica iPhone” (per visualizzare e interagire con il proprio iPhone da Mac), una funzione che secondo Cupertino non è facile offrire su dispositivi non Apple senza mettere a rischio tutti i dati presenti sull’iPhone.
Sempre secondo Apple, il DMA comporta minore possibilità di scelta, meno differenziazione e concorrenza sleale, un insieme di norme che “non sta aiutando i mercati”; ma “sta invece rendendo più difficile fare business in Europa”.
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