Stando a quanto riportato in un rapporto della Federation of Robotics (IFR), quasi la metà di tutti i robot industriali che esistono nel mondo, si trova in Cina, un dato impressionante e che – tra le altre cose – è destinato a crescere.
La Federazione in questione mira alla «Promuovere la ricerca, lo sviluppo e la cooperazione internazionale in tutti i campi della robotica», e sottolinea che la Cina è per l’ottavo anno di seguito il Paese leader nell’implementazione di robot industriali. Negli ultimi tre anni il Paese del Dragone ha quasi raddoppiato le installazioni di robot industriali; già nel 2020, con 243.000 installazioni, la Cina era indicata dal Wall Street Journal come prima nazione al mondo in termini di numero di robot industriali.
I robot in questione sono utilizzati nella produzione industriale, per renderla più rapida e di qualità, grazie a funzionalità di vario tipo, tipicamente azioni controllate da motori elettrici) programmabili con vari gradi di libertà. La maggiorparte di questi robot attualmente è sfruttata nella costruzione di apparati elettronici (circuiti stampati, elettronica di consumo e così via) e nell’assemblaggio delle automobili, quest’ultima attività sempre più importante con la crescente produzione di veicoli elettrici.
Ci si potrebbe chiedere come mai in Cina, visto il basso costo della manodopera, si sfruttino così tanto questi costosi robot: il sito Engineering.com spiega che la popolazione in Cina è enorme (1,4 miliardi di abitanti), ma la forza lavoro sta diminuendo per via dell’invecchiamento e la crescente concorrenza negli impieghi di servizio. In Cina è previsto anche uno stallo nel processo di migrazione dalle aree rurali a quelle urbane.

Nel frattempo Apple sta cercando di ridurre la sua dipendenza dalla Cina sul fronte della produzione, investendo molto in India, dove ha già iniziato a produrre iPhone 14. Per tutti gli articoli che parlano della Cina è possibile partire da questa pagina.











