Spotify sta introducendo due importanti novità funzionali che mirano, da un lato, a semplificare l’ingresso di nuovi utenti nella piattaforma e, dall’altro, ad arricchire conoscenza musicale per gli appassionati. Le ultime notizie riguardano l’integrazione di uno strumento nativo per importare librerie musicali da servizi concorrenti e lo sviluppo di una funzionalità dedicata ai campionamenti musicali.
Con la prima novità Spotify mira ad abbattere le barriere che ci sono tra servizi concorrenti. Fino a poco tempo fa, infatti, decidere di abbandonare un servizio di streaming rivale per passare a Spotify comportava una difficoltà: la perdita della propria libreria musicale. Gli utenti erano costretti a ricostruire manualmente le proprie librerie o ad affidarsi a servizi di terze parti, spesso a pagamento o complessi da utilizzare, per trasferire i propri dati.
Con l’ultimo aggiornamento, Spotify ha deciso di rimuovere questo ostacolo integrando uno strumento ufficiale di migrazione direttamente all’interno dell’applicazione. La nuova funzione permette di trasferire brani, album e playlist salvate da altre piattaforme – come ad esempio Apple Music – senza mai uscire dall’app di Spotify.
Come funziona la migrazione
Il funzionamento è semplice e immediato: accedendo alle impostazioni, l’utente può selezionare l’opzione per importare la musica, scegliere il servizio di provenienza e autorizzare il trasferimento. Una volta completata la procedura, l’intera libreria viene clonata nel profilo Spotify, rendendo il cambio di piattaforma indolore e immediato.
“SongDNA”
Parallelamente agli sforzi per acquisire nuovi utenti, Spotify sta lavorando per migliorare l’esperienza di ascolto attraverso una maggiore contestualizzazione dei brani. È in fase di sviluppo una funzione denominata “SongDNA”, pensata per rivelare i legami “genetici” tra le canzoni.
Questa funzionalità risponde a una curiosità sempre più diffusa tra gli ascoltatori moderni: conoscere l’origine dei suoni. SongDNA permetterà di visualizzare, direttamente nell’interfaccia di riproduzione, quali brani sono stati campionati all’interno della traccia che si sta ascoltando. Il sistema funzionerà anche in senso inverso, mostrando se la canzone in riproduzione è stata a sua volta utilizzata come base o campionamento in opere successive di altri artisti. Si tratta di un’integrazione che trasforma l’app da semplice lettore musicale a strumento di scoperta enciclopedica, eliminando la necessità di consultare database esterni per comprendere la struttura e la storia di una produzione musicale.


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