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Con iOS 19 gli Airpods diventano un interprete sempre all’orecchio

Siete a Tokyo, in vacanza. Avete appena ordinato un ramen quando il cameriere vi chiede se volete aggiungere un ingrediente tipico. Lui non parla italiano e voi non parlate giapponese ma vi capite benissimo. Il segreto sarà negli AirPods, nell’iPhone e nel nuovo sistema operativo iOS 19 che porterà la traduzione in tempo reale attraverso gli AirPods, senza bisogno di toccare nulla, senza dover passare da un’app all’altra.

Come funziona la traduzione live con gli AirPods

Di questo argomento abbiamo già detto nei mesi scorsi, ma ora il suo annuncio si avvicina visto che alla WWDC 2025 che parte ad inizio giugno questa funzione dovrebbe essere annunciata e presentata nel suo funzionamento. Molti indizi lasciano però già immaginare come potrebbe operare.

  • l’iPhone ascolta l’interlocutore e traduce in tempo reale ciò che dice, inviando l’audio tradotto direttamente agli AirPods;
  • l’utente può rispondere nella propria lingua: la risposta viene recepita dagli AirPods, tradotta e trasmessa all’interlocutore tramite lo speaker dell’iPhone;

Il tutto avviene in maniera automatica, senza bisogno di attivare manualmente la traduzione o toccare lo schermo.

È un’interazione bidirezionale che ricorda un interprete simultaneo, ma integrata nel sistema operativo e accessibile con un semplice paio di auricolari.

Traduci 2.0: l’app si evolve

L’app Traduci di Apple esiste già, ma oggi chiede una interazione manuale: bisogna toccare per parlare, attendere la traduzione, poi mostrare o ascoltare il risultato. Con iOS 19, l’esperienza, come spiegato, sarà completamente automatica. Il sistema sarà in grado di riconoscere quando una persona sta parlando in un’altra lingua, attivare la traduzione senza comandi vocali e restituire l’audio nella lingua corretta in modo naturale.

La dotazione di sistema richiesta non è nota. Di base dovrebbe fare tutto il sistema operativo con gli AirPods a recitare la funzione di ponte, quindi senza alcun ruolo di calcolo o elaborazione. Ma se l’esperienza del passato è maestra è probabile che Apple richieda gli AirPods Pro di seconda generazione dotati del chip H2.

Sarà certamente richiesto iOS 19 per sfruttare gli automatismi di ricezione ed elaborazione dell’audio.

Quando arriva

La funzione non sarebbe una novità assoluta nel settore: Google la offre da tempo con i Pixel Buds, e anche Meta e Humane hanno sperimentato qualcosa di simile nei propri dispositivi indossabili. Apple potrebbe distinguersi per l’integrazione perfetta tra hardware e software, l’affidabilità del sistema e l’attenzione alla privacy degli utenti.

L’anteprima è attesa per la WWDC 2025, dove iOS 19 verrà svelato ufficialmente. La funzione di traduzione potrebbe essere disponibile già in beta durante l’estate e rilasciata al pubblico in autunno, insieme a un aggiornamento software per gli AirPods compatibili.

A meno che Apple non decida di riservare il traduttore simultaneo alla prossima versione degli AirPods, gli AirPods Pro 3 che dovrebbero essere lanciati in autunno. In questo caso non vedremo proprio nulla alla WWDC perché Apple certamente non rovinerà la sorpresa.

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