Negli ultimi anni Apple ha reso la fotocamera il principale fattore di differenziazione dell’iPhone. È su questo fronte che l’azienda sta costruendo il suo vantaggio competitivo, combinando hardware personalizzato, potenza di calcolo e funzioni di intelligenza artificiale. Ora sembra prossima a fare un passo radicale: usare un sensore proprietario.
La voce, corre da anni ma ora fissa anche una data per l’evento (2027), arriva dalla Corea del Sud. Ne parla il blog Naver, attraverso l’account “yeux1122”, secondo il quale la Mela avrebbe in mente di basare la componente sulla tecnologia LOFIC (Lateral Overflow Integration Capacitor).
La tecnologia LOFIC e la sua importanza
Questa tecnologia consente al sensore di catturare dettagli sia nelle alte luci sia nelle ombre profonde all’interno dello stesso fotogramma, raggiungendo potenzialmente fino a 20 stop di gamma dinamica — un valore paragonabile a quello delle cineprese professionali e vicino alla gamma visiva dell’occhio umano.
Apple ha descritto per la prima volta la tecnologia LOFIC in un brevetto depositato a luglio, relativo a un sensore d’immagine di tipo “stacked” con uno strato dedicato alla cattura della luce e un secondo strato per l’elaborazione e la riduzione del rumore in tempo reale. Secondo le indiscrezioni, l’azienda avrebbe già realizzato un prototipo funzionante e lo starebbe testando su hardware sperimentale.
Diversi produttori cinesi — tra cui Honor, Xiaomi e Huawei — prevedono di adottare la tecnologia LOFIC nei loro smartphone di punta del 2026, utilizzando i nuovi sensori Sony. Anche OPPO e Vivo starebbero lavorando su modelli dotati di sensori LOFIC in uscita l’anno prossimo.
Apple punta all’integrazione totale
Ma mentre i concorrenti utilizzerebbero un sensore di terza parte (in particolare appunto di Sony), Cupertino, con una componente costruita in casa, capace di integrarsi in modo nativo con la componente di imaging del processore e con la Neural Engine dei chip Apple Silicon, potrebbe offrire ai clienti una personalizzazione completa degli algoritmi di HDR e della fotografia computazionale, e una gestione energetica più efficiente.

Diaframma variabile e nuove prospettive
Il 2027 rappresenterebbe così una nuova tappa chiave in una roadmap fotografica che, secondo diverse fonti asiatiche, prevede già nel 2026 l’introduzione di un diaframma variabile sugli iPhone 18 Pro e Pro Max.
Questa seconda novità permetterà di modificare fisicamente l’apertura dell’obiettivo, come accade sulle reflex digitali, passando da aperture ampie per i ritratti a valori più chiusi per i paesaggi e la luce intensa.
Anche in Cina il rumor sul diaframma variabile ha ricevuto nuova linfa nelle ultime ore. Un utente su Weibo ha pubblicato un aggiornamento secondo cui la serie iPhone 18 “rafforzerà ulteriormente la linea Pro” con un’apertura maggiore e un modulo periscopico da 48 megapixel ottimizzato per la luminosità.
Insomma, tutto lascia intendere che Apple voglia verticalizzare anche la filiera fotografica, come ha fatto in passato con i chip della serie M.
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