Attenzione: 16 app che usi ogni giorno potrebbero svuotarti il conto: l’allarme degli esperti è chiaro, il rischio sicurezza è enorme.
Il PC, gli smartphone, le TV smart, sono diventate di uso quotidiano e così anche tutta una serie di Appl, di applicazioni.
Proprio queste ultime, però, almeno alcune di loro, sarebbero a rischio e potrebbero svuotarci il conto in banca da un momento all’altro.
Queste App ti svuotano il conto in banca
La transizione forzata verso Windows 11 ha riacceso un dibattito che, purtroppo, molti utenti hanno sottovalutato: con il termine del supporto per Windows 10, chi continua a usare il vecchio sistema operativo si espone a rischi concreti e immediati. Microsoft ha ufficializzato che il supporto per Windows 10 è terminato il 14 ottobre 2025, il che significa che da quella data non arrivano più aggiornamenti di sicurezza né patch ufficiali per le vulnerabilità che vengono scoperte giorno dopo giorno.
Questo è un dato che cambia radicalmente il profilo di rischio di qualsiasi macchina ancora ferma a Windows 10. Il problema non è solo teorico: molte delle applicazioni che usiamo ogni giorno sono progettate per funzionare su un sistema operativo aggiornato e, quando il sistema non riceve più patch, anche software come Microsoft Office, i lettori PDF, i browser web, i client di posta, i servizi di cloud storage e persino alcune app di messaggistica possono diventare porte d’ingresso per attaccanti.
Microsoft ha infatti chiarito che il supporto per certe versioni delle app Microsoft 365 su Windows 10 è soggetto a termini particolari dopo la fine del supporto del sistema operativo, e ciò non esclude possibili problemi di affidabilità o sicurezza nel tempo.

Parliamo di 16 app che, se lasciate vulnerabili su un PC non protetto, possono trasformarsi da strumenti quotidiani a leva per frodi bancarie e furti d’identità. Tra queste rientrano i pacchetti Office (Word, Excel, Outlook), i browser principali (Chrome, Edge, Firefox), i lettori PDF come Acrobat Reader, i client di posta elettronica, le app di cloud storage che sincronizzano documenti sensibili, le applicazioni bancarie usate via browser o web app, i software per connessioni remote, i gestori di password mal configurati, alcuni plugin e runtime come Java, e persino programmi apparentemente innocui come lettori multimediali o client Torrent che ricevono aggiornamenti irregolari.
Se il sistema operativo non protegge le basi, un bug in uno di questi componenti può essere sfruttato per installare malware, keylogger o trojan bancari che vanno a colpire proprio i dati sensibili e le credenziali che tieni sul PC.
Gli esperti dicono chiaramente che la perdita di supporto è un grosso pericolo: bug gravi che prima venivano fixati al rilascio di una patch rimangono lì, sfruttabili da chi vuole ottenere il controllo del PC. In pratica, un attaccante non deve più correre il rischio di vedere la falla chiusa in tempi rapidi; può invece studiare, sviluppare e lanciare campagne mirate proprio sulle versioni non aggiornate. Inoltre, benché alcuni componenti come Microsoft Edge riceveranno aggiornamenti per più tempo, la sicurezza complessiva del sistema resta compromessa se la base non è aggiornata.
Cosa puoi fare subito
Cosa fare subito, senza entrare nel panico. La prima misura è verificare l’idoneità del tuo hardware e, se possibile, aggiornare a Windows 11 o sostituire il dispositivo. Se l’upgrade non è praticabile, valutare la sottoscrizione alle opzioni di Extended Security Updates quando disponibili, ma tenendo conto che sono soluzioni temporanee e a pagamento.
Abilitare l’autenticazione a più fattori per tutti gli account sensibili, aggiornare tutte le app all’ultima versione compatibile, rimuovere software inutilizzato o sconosciuto, evitare download da siti non ufficiali e utilizzare un buon antivirus con protezione comportamentale rimangono mosse essenziali. Infine, eseguire backup regolari dei dati e usare gestori di password affidabili riduce notevolmente il danno nel peggiore degli scenari.
Senza ombra di dubbio, la sicurezza digitale è anche questione di manutenzione: tenere aggiornate le app e il sistema operativo non è un optional, è la prima linea di difesa contro chi, senza scrupoli, prova a razziare credenziali e risparmi. Infatti, la vera domanda è questa: sei sicuro che le 16 app che usi ogni giorno siano protette anche quando il tuo sistema non lo è? Se la risposta è no, è il momento di agire.
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