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Steve Jobs può finalmente demolire la vecchia Jackling House

Nel 2004 Steve Jobs e l’Uphold Our Heritage (un gruppo statunitense per la tutela delle opere architettoniche storiche) si scontrarono per le sorti della Jackling House, vecchia residenza del CEO di Apple. Jobs non ha mai amato quella dimora così com’è e avrebbe voluto abbatterla per costruire una casa del tutto nuova, mentre l’UOH riteneva, invece, trattarsi di un edificio storico (costruito dal celebre architetto George Washington Smith nel 1925 con uno stile neo-coloniale per conto di Mr. Daniel Jackling, un personaggio che fece fortuna grazie alle miniere di rame) e in quanto tale non poteva essere demolito.

Jobs acquistò la villa (1600 m2) nel 1984 e in questa dimora il CEO di Apple ha vissuto per dieci anni. Nel 2004 chiese un permesso di demolizione con l’intenzione di costruire una casa più piccola e moderna. L’autorità giudiziaria sin dal primo momento diede ragione a Jobs nelle querelle contro l’UOH, ma l’associazione appellò la sentenza. Il 19 luglio di quest’anno è finalmente terminato il procedimento d’appello lasciando a Jobs il diritto di operare come meglio crede nella sua proprietà.

Alcuni cittadini di Woodside avevano proposto lo smontaggio pezzo per pezzo della villa per ricostruirla in un altro terreno, appello al quale Jobs non ha risposto. Il compromesso che il giudice ha trovato è interessante: è stato assunto uno storico che selezionerà gli oggetti e gli aspetti della casa che hanno rilevanza storica e che dovranno essere attentamente smontati e conservati in un altro luogo prima di procedere al lavoro.

[A cura di Mauro Notarianni]

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