Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » Internet » Ecco come YouTube ha cambiato il mondo in 20 anni

Ecco come YouTube ha cambiato il mondo in 20 anni

Ci sono adulti di vent’anni che sono nati dopo YouTube. Era infatti il 14 febbraio 2005, proprio il giorno in cui il mondo celebrava San Valentino, che tre ex dipendenti di PayPal registravano il dominio YouTube.com senza immaginare di star gettando le basi di una rivoluzione silenziosa.

La storia ha tramandato i tre nomi: Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim. Ricordateveli perché saranno nei libri di storia, tra duecento anni, accanto a Bill Gates, Steve Jobs, Larry Page, Sergei Brin. Infatti, i tre di YouTube avevano un’idea tanto semplice quanto dirompente: permettere a chiunque di caricare e condividere video online senza competenze tecniche. Il primo filmato, “Me at the zoo”, condiviso il 23 aprile del 2005, durava appena diciotto secondi e mostrava Karim davanti agli elefanti dello zoo di San Diego. Banale, certo, ma era l’alba di un’era in cui ogni persona avrebbe potuto diventare un broadcaster.

Avanti a tutto YouTube

L’intuizione rivoluzionaria stava nella democratizzazione radicale della comunicazione audiovisiva. Per la prima volta nella storia, produrre e distribuire contenuti video non richiedeva più capitali enormi, reti di distribuzione complesse o autorizzazioni governative. Bastava una videocamera, una connessione internet e qualcosa da dire.

YouTube, infatti, ha trasformato milioni di spettatori passivi in potenziali creatori di contenuti, abbattendo le barriere che per decenni avevano separato chi produceva intrattenimento da chi lo consumava. E molti (pochi, in realtà, ma relativamente molti rispetto alle normali opportunità economiche) li ha resi davvero ricchi. Ricchissimi, in alcuni casi.

La piattaforma di YouTube ha infatti ridefinito completamente il concetto stesso di celebrità e influenza culturale. Se il Novecento aveva visto nascere le star del cinema e della televisione attraverso industrie centralizzate (altri ricconi invidiati dalle masse), YouTube ha creato un nuovo ecosistema dove il talento poteva emergere dal basso. Giovani futuri influencer armati di creatività e costanza sono riusciti a raggiungere audience globali, spesso superando gli ascolti delle televisioni tradizionali. Forse i più vecchi non se ne sono resi conto, ma è così che è nata la “Creator Economy”, un’economia parallela basata su pubblicità, sponsorizzazioni e merchandise che oggi vale miliardi di dollari.

YouTube festeggia 20 anni con nuove funzionalità - macitynet.it

La scuola planetaria

Non ci sono solo i creator e la loro fame di denaro. YouTube è un contenitore di contenuti. E sono contenuti socialmente e culturalmente “pesanti”. YouTube infatti si è trasformato rapidamente nella più grande università informale del pianeta. Milioni di persone hanno iniziato a imparare lingue straniere, strumenti musicali, tecniche culinarie e competenze professionali attraverso video tutorial. Il sito, come raccontiamo in questo articolo, era nato per semplici favorire gli incontri degli utenti (video di presentazione, insomma) ma presto si è trasformato in altro. È stato rifunzionalizzato dagli utenti.

La rifunzionalizzazione è stata radicale e sconvolgente, rivoluzionaria. La conoscenza pratica, quella che si tramandava oralmente o attraverso apprendistati, ha trovato una nuova forma di conservazione e trasmissione. Chiunque può diventare simultaneamente studente e insegnante, creando un circolo apparentemente virtuoso di condivisione del sapere che supera le barriere geografiche e sociali. È un fenomeno che ha un impatto enorme sulle reti sociali perché ne disgrega i meccanismi tradizionali, le lentezze, le posizioni di rendita, ma anche le accumulazioni di capitale sociale consolidate.

La piattaforma ha rivoluzionato anche il modo di consumare intrattenimento, anticipando di anni l’avvento delle piattaforme streaming. L’algoritmo di raccomandazione che personalizzava l’esperienza di visione, creando percorsi individuali attraverso l’immenso catalogo di contenuti, è nato con YouTube, non con Netflix. Gli utenti hanno iniziato a passare ore davanti ai video, saltando da un contenuto all’altro in una forma primitiva di binge-watching che predata anche i social con il loro infinito scorrere. Il palinsesto televisivo fisso cedeva il passo a una programmazione infinita e su misura.

Il fenomeno ha avuto conseguenze profonde sul tessuto sociale e politico globale. YouTube è diventato una piazza digitale dove si confrontano idee, si organizzano movimenti e si documentano eventi storici. La Primavera Araba, le proteste di Hong Kong, i movimenti per i diritti civili hanno trovato nella piattaforma uno strumento di mobilitazione e testimonianza. Allo stesso tempo, però, sono emersi anche i rischi della disintermediazione informativa: la diffusione di teorie della cospirazione, la creazione di “echo chamber” e la manipolazione dell’opinione pubblica.

Poi ovviamente c’è il passaggio relativamente più recente che ha cambiato ulteriormente tutto. Ci riferiamo ovviamente all’acquisizione da parte di Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari pochi mesi dopo la fondazione della piattaforma. Quel passaggio ha segnato l’inizio della trasformazione di YouTube in un colosso economico. La piattaforma ha ridefinito il mercato pubblicitario, permettendo targeting precisi e misurazioni dettagliate dell’efficacia delle campagne.

Industrie consolidate come quella musicale e cinematografica si sono dovute ripensare completamente e hanno dovuto ripensare anche i propri modelli di business. Gli artisti hanno scoperto di poter raggiungere il successo commerciale senza passare attraverso le major discografiche. Insomma, un’altra rivoluzione nella rivoluzione. E non una cosa solo economica: l’industria culturale, di cui quella musicale fa parte, ha un ruolo chiave nel modellare la società. Cambiarla in maniera così radicale e in così poco tempo vuol dire dare uno scossone enorme anche alla società stessa.

L’eredità tecnologica

Dal punto di vista tecnico, YouTube ha spinto l’innovazione nello streaming video e nell’infrastruttura di rete globale. La piattaforma ha infatti dovuto risolvere sfide ingegneristiche enormi: gestire petabyte di dati, garantire la riproduzione fluida a milioni di utenti simultanei, ottimizzare la compressione video.

Queste innovazioni hanno influenzato profondamente lo sviluppo di internet, accelerando l’evoluzione verso un web sempre più ricco di contenuti multimediali. L’esperienza mobile è stata ottimizzata anni prima che gli smartphone diventassero ubiqui, anticipando l’era del video mobile e anzi, a nostro avviso potremmo dire quasi favorendola. Un altro effetto collaterale dell’esplosione del video sul piccolo schermo, insomma.

Il presente è un’idea video

Oggi YouTube rappresenta molto più di una piattaforma di intrattenimento: è diventato l’archivio audiovisivo della civiltà contemporanea. Conserva testimonianze di eventi storici, tradizioni culturali, saperi artigianali e momenti di vita quotidiana che altrimenti andrebbero perduti.

La sua influenza oggi si estende dall’educazione alla politica, dal commercio alla creatività artistica. Vent’anni dopo quel primo video davanti agli elefanti, YouTube continua a ridefinire il modo in cui l’umanità comunica, impara e si racconta. E, in un’epoca in cui il digitale sta facendo fuori la memoria data dalle incrostazioni analogiche delle informazioni, si sta rivelando una delle ultime aree di resistenza. Uno degli ultimi contenitori in parte anarchici per via delle dimensioni smodate del suo archivio. Dentro c’è di tutto, anche quello che involontariamente ci va a finire.

E domani? Per i prossimi ventici anni, le sfide future riguardano la moderazione dei contenuti, la lotta alla disinformazione e l’integrazione con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale. Ma la lezione fondamentale di questi due decenni rimane immutata: quando si abbattono le barriere alla creatività e alla comunicazione, l’umanità trova sempre modi sorprendenti di esprimersi e connettersi. YouTube ha dimostrato che la democratizzazione della tecnologia può generare trasformazioni sociali profonde e durature.

Non siamo più noi i padri e le madri di YouTube, insomma, ma a tutti gli effetti ne siamo i figli, anche se siamo apparentemente più vecchi.

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Le migliori offerte BLACK FRIDAY con macitynet.it

Pubblicità
Pubblicità

Ultimi articoli