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Il virus che imita WhatsApp, nessuno capisce che è un fake: se entri cadi nella trappola

Un’altra frode si sta diffondendo nel cyberspazio, è davvero facilissimo “cadere nel tranello”, sembra proprio il servizio di messagistica

Un nuovo virus si sta diffondendo a macchia d’olio, imita Whatsapp e altri noti servizi di messagistica, riuscendo così a essere scaricato senza alcuna difficoltà. Il suo nome è ClayRat ed è molto insidioso, in poco tempo sta diventando “l’incubo” degli utenti.

E’ bene conoscere quali sono le modalità attraverso le quali riesce ad arrivare sui dispositivi, così da riuscire ad evitare di scaricarlo, proteggendosi dall’ultimo pericolo che circola in rete.

Qual è il virus che imita Whatsapp e come evitare di scaricarlo

A lanciare l’allarme sono stati i ricercatori di Zimperium, si tratta di un nuovo spyware per il sistema Android dal nome ClayRat, che sfrutta le app più note per diffondersi, da Whatsapp a TiKTok, proprio per questo è molto insidioso e bisogna prestare attenzione per evitare di “cadere in trappola”.

come funziona virus che imita whatsapp
Come funziona il virus che imita Whatsapp – Macitynet.it

Queste applicazioni, che sono false, sono pubblicizzate attraverso i canali Telegram e tutti i siti di phishing con domini che sono davvero molto simili a quelli ufficiali, in questo modo è difficilissimo riconoscere che si tratta di un virus e la vittima, inconsapevole, scarica il file senza pensarci troppo. Si tratta del file APK che, attraverso un link “camuffato” sul quale la vittima clicca, viene installato sui dispositivi Android. Il problema è che questo spyware riesce a raggirare i sistemi di sicurezza introdotti dagli Android 13, dunque difficilmente il download viene bloccato.

Una volta che il virus è nel telefono, utilizza i permessi per inviare a sua volta a tutti i contatti della rubrica del device, un SMS con il link che arriva o al sito di phishing e al canale Telegram, diffondendosi a macchia d’olio. ClayRat ha le stesse funzionalità di spyware, accedendo alle app installate, alle cronologie delle chiamate, alla fotocamere, così da inviare tutti questi dati al server. Al momento gli esperti in soli tre mesi hanno già individuato 600 campioni di questo malware, sebbene siano per la maggior parte in Russia, il sistema di diffusione è così semplice e veloce, che presto potrebbe diventare l’incubo anche degli utenti in Italia.

Come proteggersi, dunque, da ClayRat? Il consiglio è sempre lo stesso, diffidare da applicazioni i cui link arrivano da fonti che non si conoscono. Bisogna prestare attenzione per evitare di “cadere nella trappola”. Per fortuna, intanto, Google ha aggiornato il sistema di sicurezza Play Protect, dunque queste applicazioni dovrebbero essere bloccati, ma è sempre meglio tenere “gli occhi aperti”.

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