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Recensione Engwe L20 Boost, quella potenza in più per una city bike che vi porta ovunque

Nel panorama sempre più affollato delle e-bike urbane a ruote larghe, la Engwe L20 Boost si è ritagliata un ruolo speciale grazie alla combinazione di comfort, solidità e un sistema di assistenza intelligente con sensore di coppia e pulsante “Boost”. Non è la più leggera né la più sportiva, ma promette stabilità, potenza e autonomia più che sufficienti per chi cerca una bici da città “muscolosa” e affidabile.

La L20 Boost non è pieghevole e monta un telaio rigido a passo basso, soluzione pensata per garantire robustezza e portata elevata, rendendola adatta a spostamenti quotidiani, salite moderate e trasporto di carichi.

In questa recensione, grazie ai test effettuati in queste settimane in cui abbiamo potuto provarla analizzeremo il design e la componentistica, la speciale modalità  modalità Boost, l’autonomia reale e il tipo di pubblico a cui questa Engwe è davvero destinata.

Recensione Engwe L20 Boost, quella potenza in più per una city bike che vi porta ovunque - macitynet.it
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Unboxing e design: una struttura solida, comoda e pensata per durare

Spedizione e imballo

La Engwe L20 Boost arriva ben protetta in una grande scatola di cartone a doppio spessore, dalle dimensioni di circa 150 × 30 × 80 cm. All’interno, rinforzi in schiuma e fascette di sicurezza mantengono ogni elemento fermo e protetto durante il trasporto. Generalmente la spedizione avviene tramite corriere espresso dai magazzini europei di Engwe, situati solitamente in Germania o in Polonia, con tempi medi di consegna che si aggirano intorno ai cinque–sette giorni lavorativi.

Il pacco è imponente — poco più di 38 kg — ma ben bilanciato. Le maniglie ritagliate sui lati rendono più agevole il trasporto, noi l’abbiamo trasportata e montata da soli anche se è consigliabile aprire la confezione in due persone per evitare sforzi eccessivi.

Apertura della scatola

Una volta sollevato il coperchio, si scopre che la bici è quasi completamente assemblata. Ogni componente è fissato con fascette di nylon, mentre gommapiuma e cartone sagomato impediscono qualsiasi movimento durante il viaggio. La verniciatura appare perfettamente protetta grazie alla pellicola che avvolge ogni parte metallica. Forse c’è troppo espanso ma è difficile trovare una alternativa a questo tipo di imballo che è comunque facilmente separabile dal cartone per un conferimento nei contenitori appositi.

All’interno della confezione si trova la bici già montata per circa il novanta per cento, con telaio, ruota posteriore e trasmissione già installati. 

A parte sono collocati la ruota anteriore, fissata lateralmente, e il manubrio, che arriva semplicemente ruotato e bloccato al tubo di sterzo per sicurezza. 

Insieme al corpo principale ci sono i pedali da avvitare, il caricabatterie da 2 A con spina europea, il manuale multilingue — compreso quello in italiano — e un piccolo kit di utensili: chiavi a brugola, chiave a rullino e accessori per le regolazioni. Nella stessa confezione si trovano anche il fanale anteriore e il riflettore posteriore, già cablati ma da fissare alla struttura.

Montaggio

Il montaggio della Engwe L20 Boost è semplice e richiede poco più di una mezz’ora. Non serve alcuna esperienza meccanica: bastano un po’ di attenzione e la volontà di seguire i passaggi con calma. La ruota anteriore va inserita nella forcella e fissata con il perno rapido o con i bulloni in dotazione, avendo cura di centrare correttamente il disco nel freno meccanico. 

Il manubrio si posiziona facilmente: è sufficiente ruotarlo nella giusta direzione e serrare i quattro bulloni dell’attacco. Tutti i cavi elettrici arrivano già collegati e ordinati, quindi non serve toccare nulla.

I pedali si avvitano rispettando le indicazioni “L” (sinistro) e “R” (destro), mentre fanale e parafango anteriore si fissano tramite le viti e le staffe già presenti sulla forcella. Infine, sella e reggisella si inseriscono nel tubo verticale e si stringono con la leva a sgancio rapido. 

Prima di partire, conviene controllare la pressione delle gomme — idealmente tra 20 e 25 PSI — e verificare che i dischi dei freni siano perfettamente centrati. Dopo aver inserito la batteria, basta accendere il display LCD per testare il funzionamento del motore in modalità assistita. Tutto il cablaggio è già predisposto in fabbrica: l’assemblaggio è completamente “plug-and-play”.

Prime regolazioni

Prima della prima pedalata è bene dedicare qualche minuto alle regolazioni iniziali. La pressione dei pneumatici va adattata al peso del ciclista, mantenendola generalmente tra 18 e 25 PSI. È poi opportuno controllare l’allineamento dei freni, operazione che si effettua facilmente con una chiave da 5 mm per regolare la posizione delle pastiglie. 

Dopo i primi dieci chilometri conviene verificare la coppia di serraggio del manubrio e dei pedali, assicurandosi che nulla si sia allentato. Infine, è raccomandata una ricarica completa della batteria prima di mettersi in sella per la prima volta.

In poco più di mezz’ora, la Engwe L20 Boost è pronta a uscire dal garage e affrontare i primi chilometri in tutta sicurezza.

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Il Design

Il telaio della Engwe L20 Boost è realizzato in lega di alluminio 6061, scelta che bilancia resistenza e peso. Non essendo pieghevole, guadagna in rigidità torsionale e capacità di carico, fino a 150 kg complessivi (utente + bagaglio). La geometria “step-through” agevola salita e discesa anche per utenti di statura ridotta o in abbigliamento cittadino.

La bici trasmette subito una sensazione di robustezza: tubazioni spesse, saldature ben visibili e una forcella anteriore ammortizzata che filtra efficacemente le asperità urbane. L’assetto generale privilegia il comfort e la sicurezza più che la leggerezza o l’agilità. Il peso complessivo supera i 30 kg, ma è coerente con la categoria delle “fat city e-bike” anche se questo rende difficile caricarla su un’auto o un van a meno che non siate in due o siate particolarmente forzuti.

 

Trasmissione e freni: semplicità affidabile

La trasmissione è basata su un cambio Shimano Tourney a 7 rapporti, con comandi a pollice di tipo Rapidfire. I rapporti (corona da 52 denti e pacco pignoni 14-28 T) offrono sufficiente versatilità per muoversi agevolmente su pianura, falsopiani e salite moderate.

Il sistema frenante è composto da freni a disco meccanici da 160 mm, che pur non essendo idraulici, garantiscono una potenza frenante adeguata per l’uso urbano e per il peso della bici. L’azione è modulabile, e i sensori di cut-off elettrico interrompono immediatamente l’assistenza alla frenata, migliorando la sicurezza. Qualche limite si avverte quando la bici è carica e il passeggero un po’ sovrappeso, se si somma il tutto al peso della bici e ad un tratto in discesa è bene allenarsi a calibrare bene i tempi di azionamento dei freni.

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Sospensioni, ruote e comfort

La forcella anteriore è ammortizzata a molla con funzione di blocco, una soluzione che privilegia l’assorbimento su pavé e buche cittadine. Il retrotreno è rigido, ma la combinazione di pneumatici larghi e sella ammortizzata riduce in modo efficace le vibrazioni trasmesse al ciclista.

Le ruote da 20 × 4 pollici montano coperture “fat” che offrono eccellente trazione e stabilità, anche su strade bagnate o dissestate come quelle che abbiamo provato in un giro in campagna che è stato teatro degli scatti che vedete nella recensione. 

In curva la bici risulta stabile e prevedibile, mentre su asfalto l’ampia sezione degli pneumatici contribuisce a un effetto “cuscino d’aria” che aumenta il comfort, sebbene penalizzi un po’ la scorrevolezza e la rapidità nei cambi di direzione.

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Le sospensioni anteriori sono comode per le buche cittadine e per le discese da marciapiedi senza rampe – macitynet.it

Componenti elettrici ed elettronici: cuore da 250 W e cervello sensibile

La parte elettrica è il vero punto di forza della Engwe L20 Boost.

Motore posteriore da 250 W

Il motore è un brushless a mozzo posteriore da 250 W nominali, conforme alla normativa europea per le EPAC (bici a pedalata assistita). La coppia massima dichiarata è di 75 Nm, valore notevole per una bici di questa categoria e si traduce in una spinta potente anche in salita.

La risposta è gestita da un sensore di coppia che misura la pressione sui pedali e regola di conseguenza la potenza erogata. Il risultato è una pedalata naturale e fluida, priva degli “strappi” tipici dei sistemi a sensore di cadenza.

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Grazie al sensore di coppia l’innesco della pedalata ha una risposta mediata in modalità assistita – macitynet.it

Batteria e autonomia reale

La batteria agli ioni di litio, removibile, ha capacità di 48 V × 13 Ah (pari a 624 Wh). È alloggiata nel tubo obliquo e si estrae con chiave di sicurezza. Il caricabatterie standard da 2 A impiega circa 6 ore per una ricarica completa, mentre caricabatterie opzionali più potenti riducono i tempi a circa 3 ore.

L’autonomia reale, in base alle prove sul campo, varia da 55 a 70 km con assistenza media (PAS 3 su 5) e guida urbana, fino a circa 90 km in modalità eco e terreno pianeggiante. L’uso frequente del Boost o dell’assistenza massima riduce la distanza a circa 40–45 km. Più che abbondanti per una percorrenza cittadina giornaliera anche su strade con buona pendenza. Occorrerà tenere conto in ogni caso di questi limiti se la si vuole utilizzare per gite abbastanza impegnative.

Display e gestione elettronica

Sul manubrio è installato un display LCD retroilluminato, che mostra velocità, livello di assistenza, stato della batteria, contachilometri e potenza istantanea. I comandi a sinistra consentono di selezionare i livelli di assistenza (cinque in totale) e di attivare il Boost.

La bici integra un BMS (Battery Management System) di ottimo livelloche protegge da sovraccarico, cortocircuito e scarica profonda, aumentando la durata delle celle.

App di controllo: assente

La Engwe L20 Boost non dispone di app di controllo. Tutte le funzioni si gestiscono direttamente dal display. A differenza di modelli più recenti o della versione 3.0 Boost, qui non è previsto alcun collegamento Bluetooth o connettività smartphone. È una scelta coerente con l’impostazione pragmatica della bici.

La modalità Boost: aiuto extra quando serve

Il tasto Boost qui in versione 2.0 è collocato sul manubrio, fornisce un incremento temporaneo di coppia per affrontare rampe ripide, partenze in salita o situazioni di carico. L’attivazione è subordinata alla pedalata: il motore non agisce se non state muovendo i pedali, quindi il sistema resta conforme alla definizione di EPAC (Electrically Power Assisted Cycle).

Il boost resta attivo per intervalli brevi e si disattiva automaticamente oltre i 25 km/h, limite imposto dalla normativa europea. L’effetto è immediatamente percepibile: la bici “spinge” con più decisione, ma sempre in modo progressivo. In città, questa funzione è preziosa nei tratti in pendenza o nelle ripartenze rapide ai semafori e pure nel superamento delle rampe dei parcheggi.

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Il tasto Boost fa la differenza nelle salite ed è perfettamente legale – macitynet.it

Prove su strada e sensazioni di guida

Su asfalto la L20 Boost trasmette una sensazione di stabilità e controllo totale. Le gomme larghe assorbono efficacemente le vibrazioni, e la forcella anteriore gestisce bene le buche più profonde. Il manubrio largo e la posizione di guida rilassata invitano a un’andatura regolare e confortevole.

In salita, il motore con sensore di coppia offre una progressione naturale: basta spingere un po’ di più sui pedali per ricevere il giusto aiuto. Il Boost entra in gioco come “spinta di sicurezza”, senza mai farvi sentire su uno scooter elettrico.

Il rovescio della medaglia è il peso: superando i 30 kg, la bici non è agevole da sollevare o da manovrare in spazi stretti. Anche la frenata, pur efficace, richiede una certa pressione sulle leve. Tuttavia, la sensazione generale è quella di un mezzo robusto e stabile.

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Le qualità “cargo” della Engwe L20 Boost

Una delle sorprese più piacevoli della Engwe L20 Boost è la sua vocazione “cargo”. Pur mantenendo dimensioni compatte e un design accattivante, questa e-bike è chiaramente pensata per chi cerca un mezzo multifunzione, capace di adattarsi tanto alla mobilità urbana quanto agli usi pratici di tutti i giorni. Non è semplicemente una bici elettrica: è una piccola piattaforma di trasporto personale pronta a essere accessoriata in mille modi diversi.

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Non solo città, le ruote FAT di L20 Boost e i parafanghi in dotazione permettono di affrontare qualsiasi percorso – macitynet.it

Il portapacchi posteriore è il primo elemento che racconta questa anima utilitaria. Realizzato in acciaio rinforzato e perfettamente integrato nel telaio, è omologato per sostenere fino a 25 chili, un valore non comune in questa fascia di prezzo. 

È perfetto per la spesa settimanale, una cassa d’acqua o un seggiolino per bambini. Durante le nostre prove, anche con due borse laterali piene e una cassetta fissata sopra, la bici non ha mai mostrato vibrazioni anomale: il telaio assorbe il peso con disinvoltura, trasmettendo una sensazione di stabilità piena.

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Screenshot

Davanti, la Engwe L20 Boost offre ampie possibilità di personalizzazione: ospita punti di ancoraggio compatibili con cestini universali, borse frontali o contenitori isotermici per il trasporto di alimenti e consegne. 

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Il comodo portapacchi anteriore, di dimensioni generose – macitynet.it

La geometria del telaio, leggermente allungata, aiuta a mantenere l’equilibrio anche con il peso distribuito tra anteriore e posteriore. In città, dove le frenate improvvise sono all’ordine del giorno, questa stabilità fa davvero la differenza.

La dotazione tecnica completa l’impostazione da “cargo leggera”. I pneumatici larghi da 20×4 pollici garantiscono aderenza e comfort anche con l’asfalto bagnato o su strade sconnesse; la doppia frenata a disco meccanica assicura spazi d’arresto relativamente contenuti anche con la bici carica; mentre il cavalletto laterale rinforzato, più largo del solito, consente di parcheggiarla in sicurezza anche quando si trasportano borse o ceste. 

Il tutto è accompagnato da un sistema di illuminazione LED integrato, con fanale anteriore ad alta visibilità e riflettore posteriore, essenziale per chi si muove di sera o carica pesi che possono nascondere i catarifrangenti standard.

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Anche a pieno carico, la bici resta sorprendentemente maneggevole: le sospensioni anteriori filtrano buche e pavé, mentre il telaio rigido evita qualsiasi sensazione di “ondeggiamento” tipica delle bici troppo morbide. La pedalata assistita, fluida e progressiva, compensa in modo naturale il peso extra. Anche partendo da fermo con 15 chili dietro, la spinta del motore arriva dolce ma decisa, senza strappi. Il risultato è una guida equilibrata senza sorprese.

Legalità del Boost secondo il Codice della Strada italiano

Ci piace sottolineare questo aspetto che Engwe ha ribedito anche a diversi mesi dal lancio: la Engwe L20 Boost è progettata per rispettare la normativa italiana (Art. 50 Codice della Strada), che definisce le e-bike come velocipedi a pedalata assistita con potenza nominale massima di 250 W, disattivazione dell’assistenza a 25 km/h e motore che interviene solo mentre si pedala.

Il pulsante Boost non trasforma la bici in un mezzo con acceleratore, poiché non aziona il motore autonomamente. Funziona solo con pedalata attiva e rimane entro il limite dei 25 km/h. Pertanto, il Boost è legale se usato come previsto. E’ da sottolineare che qualsiasi modifica firmware o sblocco software che permetta accelerazione autonoma o superamento dei limiti renderebbe la bici non conforme e assimilabile a un ciclomotore.

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Conclusioni

La Engwe L20 Boost è una city-bike elettrica robusta, potente e comoda, progettata per un uso quotidiano intenso. La scelta del sensore di coppia la rende più naturale e piacevole da guidare rispetto alle e-bike economiche con sensore di cadenza, mentre il tasto Boost fornisce quel margine di aiuto che fa la differenza nelle situazioni difficili.

La Engwe L20 Boost è ideale per chi si muove in città con percorsi misti, salite moderate e strade sconnesse 

  • Pendolari che cercano una bici solida e confortevole, adatta anche al trasporto di borse o spesa.
  • Chi desidera una e-bike potente ma semplice, senza app o troppa elettronica.
  • Chi vuole un mezzo legale, sicuro e pronto all’uso senza modifiche.

Non è invece la scelta ideale per chi cerca leggerezza, portabilità o design pieghevole.

L’autonomia reale, il comfort e la sicurezza ne fanno un mezzo completo per la mobilità urbana e per la periferia con percorsi non pianeggianti.

Pro

  • Telaio solido e confortevole, adatto anche a utenti di bassa statura.
  • Motore da 250 W con 75 Nm di coppia, potente e fluido.
  • Sensore di coppia che rende naturale la pedalata.
  • Batteria da 624 Wh con buona autonomia reale.
  • Modalità Boost utile nelle partenze in salita e nei tratti in pendenza
  • Completa di luci, portapacchi e parafanghi di serie.
  • Conforme alla normativa italiana senza modifiche.

Contro

  • Peso elevato (oltre 30 kg).
  • Freni in difficoltà con carico pieno e sovvrappeso del conducente
  • Retrotreno rigido, comfort limitato sui tratti molto sconnessi.

Prezzo al pubblico

L20 Boost è disponibile in 3 colori al prezzo di circa 1.149 € sul sito Engwe con sconti periodici: vi consigliamo di visitare il sito per scovare le offerte.

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