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Recensione cuffie Razer BlackShark V3 Pro, potenza pura per eSport, streaming e podcast

Con la crescita dello streaming, che oramai è al centro del mondo del gaming, gli accessori diventano sempre più importanti, con una rincorsa alla qualità sopratutto nei prodotti verticali. Ci sono molti nomi che partecipano a questa corsa ma Razer è sempre tra i riferimenti di settore: le nuove Razer BlackShark V3 Pro sottolineano il prestigio della casa del serpente anche nella fascia media, con novità davvero importanti e una impronta decisa che si differenzia dal modello precedente in modo importante.
Le abbiamo provate in anteprima per voi, e vi raccontiamo come è andata.

Razer BlackShark V3 Pro nel mercato oggi

La nuove Razer BlackShark V3 Pro sono, in realtà, la quarta versione di queste cuffie, nate nel 2012 e poi rinnovate prima nel 2020 (con la versione 2) e nel 2023 (con un aggiornamento di mezzo), sino a questa nuova versione 3.

Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it
Le nuove Razer BlackShark V3 Pro, in versione nera e bianca

Se vi state chiedendo come si posizionano queste nuove cuffie all’interno della lineup di Razer, possiamo dire che il modello BlackShark è specificatamente pensato per l’eSport, una tendenza che a livello mondiale si sta evolvendo molto, mentre il modello Kraken, che noi abbiamo recensito poco tempo fa qui, è invece pensato per un utilizzo più immersivo, laddove si gioca ma in modo meno competitivo e più d’esperienza (inclusi utilizzi multimediali come film e musica).

Infine, il modello Barracuda è più pensato per l’uso multi-device, quindi computer ma soprattutto mobile, per gioco ma anche per l’uso all’aperto; chiude la rassegna il modello Razer Moray, disponibile solo a filo, pensato più per il settore professionale da streaming, dove la batteria potrebbe essere un problema e per vari motivi preferisce l’auricolare alla cuffia.

L’offerta BlackShark V3 oggi si propone in modo molto articolato, lasciando libero l’utente di scegliere tra diversi modelli, diversificati tra capacità, budget e piattaforma di riferimento: oltre al modello BlackShark V3 Pro, oggetto di questa recensione, per Mac e PC Windows, ne esistono altre due versioni, BlackShark V3 X Hyperspeed (la più accessibile) e BlackShark V3.

Oltre a queste, ne esistono altre due varianti, pensate per le consolle Sony Playstation e Microsoft Xbox, con dettagli estetici unici come cuciture nel tema colore della consolle e differenze tecniche relative al software interno.

Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it
Razer BlackShark V3 Pro con la Razer Base Station V2 Chroma

Dentro la scatola

La scatola arriva in cartone serigrafato, con l’immagine delle cuffie in primo piano, e alcuni claim che ne certificano la fama nel mercato (secondo diversi siti americani il modello BlackShark V2 Pro è il più usato nel mercato eSport): la parte posteriore riassume le funzioni principali, che qui esamineremo più in profondità.

Una volta aperta, le Razer BlackShark V3 Pro si mostrano subito in primo piano, lasciando il resto del contenuto in una piccola scatoletta di cartone a corredo: il microfono, via jack, un cavo USB-C/USB-A che serve per il collegamento wireless a 2,4 GHz e anche per la ricarica, il ricevitore Razer HyperSpeed Wireless Gen-2 e un ulteriore cavo misto USB-C/Jack per il funzionamento analogico a filo.

Le dimensioni non si discostano dalla versione precedente, come anche la forma è apparentemente simile (anche se vedremo ci sono sostanziali differenze), mentre il peso è leggermente aumentato, 367 g contro 320 della versione 2023 (270 g per le versioni più economiche).

La superficie è un misto di materiali: plastica leggermente porosa nella parte esterna dei padiglioni, tessuto nei cuscinetti e nella parte interna dell’arco, similpelle nella parte esterna e metallo per le giunture e l’escursione dei padiglioni.

I cavi, infine, sono ricoperti da un tessuto intrecciato, che offre una ottima sensazione di solidità e facilità di uso.

Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it
Il nuovo Razer HyperSpeed Wireless Gen-2, che fa da antenna per l’uso wireless a 2,4 Ghz. Il nuovo dongle è più pratico della semplice chiavetta, perchè quando le batterie sono scariche, si stacca il cavo e lo si usa per caricare le cuffie. Inoltre, una piccola luce a LED nella parte superiore indica vari parametri, tra cui lo stato della batteria

Uguali ma diverse

Ad una vista disattenta, le Razer BlackShark V3 Pro sembrano del tutto identiche alla versione V2, perché hanno lo stesso design, ispirato al mondo dell’aviazione militare e agli elicotteri da combattimento (in particolare il Kamov Ka-50 Black Shark, elicottero d’attacco russo noto per la sua agilità e tecnologia avanzata).

Ma a guardare bene sono molti i dettagli che differenziano le due versioni: il logo è meno marcato, i comandi nei padiglioni sono posizionati in modo diverso e molte delle giunture sono diverse e più curate, in particolare adesso i padiglioni guadagnano la possibilità di ruotare di 15°, il che rende la cuffie più confortevoli da indossare e più facili da trasportare.

Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it
Razer BlackShark V3 Pro, a sinistra, messe vicino alle Razer BlackShark V2 Pro a destra. Apparententemente simili, ad un occhio più attento si notano subito le differenze nella disposizione dei connettori e dei pulsanti, oltre che altri dettagli minori relativi ai materiali e alla forma dei comandi

In questo modello la parte esterna dei padiglioni si stacca facilmente, grazie ad un attacco magnetico, lasciando libero accesso al vano batteria: al momento in cui scriviamo questa funzione non è ancora documentata, ma è probabile che Razer darà la possibilità di cambiare facilmente la batteria interna, quando esaurita, una grande notizia per gli utenti!

Synapse: completo, ma aspettiamo novità

Dal punto di vista software, le cuffie sono costruite e pensate per seguire i dettami del mondo eSport, quindi altamente configurabili tramite il software Synapse 4, disponibile per Windows e in beta anche per Mac: su Windows le cuffie sono perfettamente riconosciute, su Mac ancora no, ma è probabilmente solo una questione di tempo prima che si rendano disponibili in entrambe le piattaforme.

Ma in quanto cuffie da eSport, le Razer BlackShark V3 Pro hanno pulsanti e regolazioni hardware in modo da essere perlopiù complete anche senza Synapse (ricordiamo che nel mondo eSport spesso si gioca su computer non di proprietà, per cui è importante poter controllare diversi parametri anche senza i driver installati).

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La parte esterna del padiglione è facilmente removibile e mostra il vano batteria, facilmente accessibile

Nel dettaglio, i pulsanti fisici permettono di regolare il Mute, l’accensione e lo spegnimento (indicati da un LED), selezionare la sorgente di ascolto (in tre modalità) oppure, con lo stesso pulsante, regolare il tipo di media, regolare l’ANC (la cancellazione del rumore attiva), regolare il volume e il bilanciamento tra volume di Chat e Game. Alcuni pulsanti sono modulabili via Synapse, per chi è più esigente.

Razer BlackShark V3 Pro hanno due canali di uscita, Chat e Game, caratteristica abbastanza comune nelle cuffie di questa fascia di mercato, che permette di modulare al volo l’importanza dell’audio del gioco con quello dell’App con cui si parla con gli altri utenti (come ad esempio Discord): nel mondo eSport le regolazioni del volume e del bilanciamento sono obbligatoriamente analogiche, tramite rotelle fisiche, purché nell’enfasi del gioco non c’è tempo o modo di agire su comandi digitali o touch.

Dall’altro lato, Synapse è un driver davvero maturo e ben costruito: in questo modello consente di regolare ogni singolo parametro sia delle cuffie che del microfono, agendo sia sull’equalizzazione dell’audio (tra preset già pronti come game, film, musica, chat o altri personalizzabili) che in quella del microfono.

Le cuffie possono usare anche l’audio via THX (uno standard di qualità audio creato da Lucasfilm ma acquisito da Razer nel 2016) che per alcuni tipi di contenuti, come film o giochi è davvero fenomenale per l’audio immersivo.

Pronte per il mobile

A vederle, le Razer BlackShark V3 Pro non sembrano pensate per l’uso da mobile, nel senso che la dimensione è generosa, con padiglioni davvero importanti, ma nella realtà sono molto attente a quella che è la quotidianità degli utenti, dove lo smartphone è un accessorio immancabile, e hanno tecnologia ad hoc.

Le cuffie si connettono ad iPhone e Android via Bluetooth e possono essere usate per ogni tipo di utilizzo: ci sono molti giochi adatti all’ambito mobile dove le cuffie possono mostrare i muscoli (come ad esempio Diablo Immortal), oppure grazie a THX, si prestano agevolmente alla visione di un film su iPad o altro tablet.

Ma la compatibilità per mobile è utile anche in ambiti più semplici, ma altrettanto importanti: grazie alla tripla connessione (Wi-Fi a 2,4 Ghz, Bluetooth e via cavo) è possibile selezionare al volo la sorgente desiderata, usandole quindi sia su computer che su Device, oppure in modalità ibrida, laddove l’uso prevalente è su computer, con switch automatico su smartphone nel caso di una chiamata in arriv (la funzione di doppio audio deve essere selezionata, non è sempre attiva).

Audio da gara

Come abbiamo già anticipato, anche se esteticamente non si discostano molto dalla versione precedente, se non per qualche attenzione estetica, sotto il cofano le Razer BlackShark V3 Pro sono state completamente riprogettate.

I driver all’interno sono TriForce da 50 millimetri, come il modello vecchio, ma in questo caso riprogettato per migliorare la chiarezza.

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L’aggancio tra i padiglioni e l’arco è adesso regolabile anche con una inclinazione di 15°, che rende più comode le cuffie e anche più facilmente trasportabili in valigia

Un diaframma ultrasottile in bio-cellulosa migliora la separazione delle frequenze, rendendo più facile distinguere tra i rumori bassi e i suoni posizionali alti, mentre con un magnete molto più grande (il 75% in più) l’audio nitido e pulito, il che è un gran vantaggio in fase di gioco, perché confondere una ricarica di un fucile con lo scrocchiare di un ramo secco è una seccatura che può costare una partita intera.

Oltre alle caratteristiche hardware, Synapse permette non solo di usare uno specifico preset di equalizzazione, ma anche di crearne uno ad hoc, per utente o addirittura per gioco, considerato che i preset possono essere selezionati manualmente tramite un pulsante fisico oppure, meglio, impostati per attivarsi automaticamente all’avvio del gioco (ogni gioco il suo preset, in pratica un paradiso).

Non vi basta? Per titoli moderni e compatibili (Counter Strike 2, Valorant, Apex Legends, Fortnite, Halo Infinite, Call Of Duty Black Ops 6 e altri) è possibile attivare il sistema THX Spatial Audio 7.1.4, che in pratica offre un ambiente virtuale dove ogni suono è geospaziato e “arriva” dalla giusta direzione.

Così distinguiamo una persona che cammina, restando nascosti ma capendo comunque in che direzione sta esplorando la zona, o da dove sono sparati i proiettili, o da quale direzione arrivano le voci, permettendoci di prendere meglio la mira.

Per chi non gioca a titoli del genere (perlopiù FPS in prima persona) può comunque provare la demo presente all’interno di Synapse, che offre una idea veritiera dell’effetto, con suoni di spari ed elicotteri che “girano” attorno all’utente.

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La lunga fase di studio e progettazione ha visto coinvolti molti giocatori professionisti di eSport, un team che Razer sponsorizza, e che ha dato consigli attivi su come rendere le cuffie più adatte a chi gioca per lavoro (nell’immagine, l’atleta NiKo, a sinistra, con un tecnico Razer).

Come funzionano davvero

Dopo aver raccontato la forma e le caratteristiche, estetiche e tecniche, di questo nuovo modello, appare chiara l’importanza di una prova sul campo, anche considerando che chi scrive ha usato per molto tempo il modello Razer BlackShark V2 e può notare le differenze.

Le cuffie si indossano molto bene, sono comode e per forma e dimensioni sono molto diverse dagli altri modelli in listino (Razer Kraken e Razer Barracuda): la sensazione è che siano più asciutte, facili da indossare e subito pronte a partire, il che pende decisamente verso il mondo eSport, dove le frivolezze non sono ben accette.

Ad ogni modo, considerata la natura stessa delle cuffie, è chiaro che la parte di prova più importante sia stata spesa giocando: abbiamo per l’occasione provato Counter Strike 2 e Cyberpunk 2077, e potuto osservare come in effetti l’audio spaziale offra non solo un grado di esperienza maggiore, ma anche un effettivo vantaggio, in particolare nei giochi molto tattici.

Capire da che direzione arriva un suono cambia la prospettiva di gioco in modo sensibile e ci permette di agire in anticipo, a volte, anche se ovviamente gran parte sta nella capacità dell’utente di sfruttare questo tipo di vantaggio, che sia chiaro, alle volte è di qualche decimo di secondo.

In altri titoli meno “ambientali” come ad esempio Diablo IV, l’audio spaziale non è sfruttato (perché il gioco ha una prospettiva diversa), ma resta comunque una grande capacità da parte delle cuffie di sfruttare la ricchezza del comparto sonoro del gioco, per aumentare l’ambientazione e l’esperienza.

Le migliorie riguardo al microfono sono evidenti, anche se la ricchezza delle opzioni di personalizzazione è tale che serve un primo periodo di adattamento per capire come adattare il sistema di equalizzazione della voce con le altre opzioni del microfono. Il sistema non ha la ricchezza vista, per esempio, nel Razer Seiren V3 Chroma, ma a conti fatti in alcuni tratti il microfono delle Razer BlackShark V3 Pro si è dimostrato addirittura superiore, seppure i due accessori sono pensati per ambiti diversi, non certo in concorrenza.

Anche la visione di film è risultata molto buona, in particolare per tutti i titoli che in un certo senso sono simili ad un videogame: film d’azione e di supereroi paiono esaltare le capacità delle cuffie di spezzare i singoli rumori e offrire un panorama sempre molto ricco. In un film molto parlato, con grande staticità, le cuffie possono comunque lavorare bene, ma serve agire sull’equalizzazione per un guadagno al pari degli altri.Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it

Musicalmente parlando, le cuffie si presentano bene: la fascia di mercato non è da sottovalutare e la qualità c’è, non sono cuffie da ascolto ma si trovano comunque a loro agio nella musica pop, con particolare enfasi per le colonne sonore o comunque laddove la musica e il cantato ruotano attorno a sonorità epiche. Dal punto di vista dell’equalizzazione, anche usando il preset Musica, i bassi sono sempre importanti e qualche cosa perde nelle tonalità medie e alta, sfumature che un palato fine coglie, ma è normale per cuffie pensate soprattutto per altri scopi.

Non sono adatte ad un ambito business, ma solamente per un design in effetti un po’ aggressivo: dal punto di vista tecnico però queste cuffie sono assolutamente fenomenali in un webinar o in una call.

L’audio è cristallino e, attivando l’ANC, che funziona molto bene anche grazie ad un isolamento passivo dato dai cuscinetti di dimensioni generose, l’esperienza in ufficio è molto buona. Il che si traduce anche in un utilizzo eccellente se dovete registrare un contenuto, un podcast o uno streaming video per YouTube o Twitch, dopo qualche prova per trovare il set-up più adatto, le cuffie non hanno assolutamente nulla da invidiare a sistemi professionali ben più costosi.Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it

Conclusioni

Le Razer BlackShark erano già il modello preferito dal pubblico, soprattutto nel settore del gaming avanzato, e con questa nuova versione Razer cementa un successo che potrà solo aumentare.

La nuova versione porta in dote numerose novità tecnologiche, dalla tripla connessione all’ANC (poco utile per chi gioca, interessante per chi fa altro), passando per il nuovo Dongle via cavo sino al nuovo design interno di Driver e diaframma, per un audio ancora migliore e più ricco di dettagli.

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Sensibilmente rinnovato, il microfono offre una risposta più chiara e dettagliata, anche se necessita di un po’ di studio di tutti i parametri per rendere al meglio

Il tutto senza intaccare un design che piace, lo dicono i dati di vendita, se non nel miglioramento di alcuni dettagli estetici secondari: il prezzo rimane nella stessa fascia, alimentando la competizione verso un mercato che è sempre in fermento.Se amate giocare in compagnia, professionalmente o meno, queste cuffie possono aiutarvi molto, rendendo più confortevole l’esperienza e in alcuni caso offrendo anche un vantaggio tattico, da non sottovalutare (ma dipende dal gioco).

Recensione Razer BlackShark V3 Pro - macitynet.it
La famiglia al completo, dal più accessibile Razer BlackShark V3 X HyperSpeed al modello Razer BlackShark V3 Pro, passando per il modello intermedio Razer BlackShark V3

Con la prospettiva di poter essere usate con eccellente soddisfazione anche in altri ambiti, dalla produzione di contenuti anche professionali alla semplice visione di un film la sera, sino ai lunghi pomeriggi a lavoro ascoltando magari un po’ di musica in sottofondo, grazie ad un nuovo circuito ANC che vi isola dal noioso brusio tipico dell’ufficio.

Pro:

• Stesso design vincente della versione precedente
• Qualità audio sensibilmente arricchita
• Miglioramenti sensibili al microfono
• Tripla connessione

Contro:

• Prezzo importante
• Serve tempo per capire e dominare tutti i parametri

Prezzo:

• 269,99 € (Razer BlackShark V3 Pro)
• 169.99 € (Razer BlackShark V3)
• 119.99 € (Razer BlackShark V3 X HyperSpeed)

€ (Razer Base Station V2 Chroma)

La linea Razer BlackShark è disponibile in tre versioni: Razer BlackShark V3 Pro, la più completa e oggetto di questa recensione, Razer BlackShark V3 più leggera ma priva di modulo ANC e capsula del microfono più piccola ed infine Razer BlackShark V3 X HyperSpeed, il modello più accessibile ma privo di sistema THX e con un 1 solo preset audio integrato.

Maggiori info nel sito web della casa madre o nella pagina dedicata di Amazon.it

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