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Tesla sta riuscendo dove Apple Car e tutti gli altri hanno fallito

C’è più di una ragione che spiega il clamoroso fallimento di Apple Car e sopratutto di svariate collaborazioni e investimenti effettuati nel corso degli anni dai marchi storici di auto, progetti lunghi e complessi, dimessi con la perdita di miliardi di dollari senza raggiungere il Santo Graal dell’industria automobilistica, la guida autonoma, tecnologia che solo Tesla al momento sta dimostrando di padroneggiare.

Anche se nella maggior parte dei media e sui social fioccano articoli e post sulla presenza di un osservatore sui Tesla robotaxi, si tratta di una soluzione temporanea obbligatoria che per legge qualsiasi società deve rispettare prima di poter effettuare un servizio commerciale di taxi autonomi.

I robotaxi con supervisione sono solo l’inizio

Solo dopo un numero prefissato di chilometri percorsi con l’osservatore a bordo (e senza incidenti), chilometraggio che varia in base allo stato USA, Tesla o qualsiasi altra società del settore potrà iniziare ad offrire il proprio servizio al pubblico.

Tesla robotaxi debutta in USA senza conducente e senza clamore - macitynet.it
Immagine di Tesla

Nel giro di poco più di un mese dal debutto in Austin Texas sono arrivati l’espansione dell’area geografica coperta, sensibili miglioramenti nel servizio per prenotazione, pagamento ed esperienza utente, infine il debutto dei robotaxi in California nella Bay Area di San Francisco, con la promessa di un maggior numero di auto e servizio aperto al pubblico già entro poche settimane o un mese.

Per arrivare a un risultato equivalente, in termini di copertura ma non di qualità, Waymo ha impiegato anni. Ed è proprio il successo in dispiegamento di Tesla, con tempistiche che sembrano più dettate dalle varie legislazioni che dai limiti della tecnologia Full Self Driving, rende ancora più macroscopico il fallimento registrato finora dai principali marchi storici di auto su questa tecnologia. E anche di Apple Car.

Anni e miliardi buttati

La maggior parte dei progetti andati in fumo puntava a sviluppare una tecnologia di guida autonoma alla vecchia maniera, vale a dire con uno stuolo di programmatori e migliaia di righe di codice nel tentativo di prevedere e gestire ogni possibile situazione su strada. Un compito impossibile per definizione e pure pericoloso.

Tesla ed Elon Musk sono stati i primi a puntare subito e tutto sulle reti neurali e l’intelligenza artificiale. Anche se Elon Musk ha mancato la sua previsione per l’avvento della guida autonoma per anni e anni, il 2025 finora gli sta dando ragione.

Tesla e Waymo fanno a gara a chi ce l’ha più grande - macitynet.it
immagine di Waymo

Anche Waymo e diversi marchi di auto cinesi hanno recentemente ammesso che l’approccio con reti neurali e AI è quello giusto da seguire, dando ragione a Tesla e Musk dopo anni di battibecchi più o meno a distanza.

Anche Apple ha fallito in questo settore dopo dieci anni di ricerca e progettazione con team fantasmagorici. Al collasso di Apple Car alcuni osservatori commentarono che progressi e tecnologie sviluppati in campo AI avrebbero comunque fatto la differenza in altre divisioni e prodotti di Cupertino. Una previsione dimostratasi infondata visto il ritardo reale o percepito di Cupertino in campo AI.

La guida autonoma come gli scacchi, vincerà la macchina

L’intelligenza artificiale è una tecnologia molto diversa da quelle viste finora: le società che puntano alla perfezione e al controllo totale subito rischiano di non capirla e di arrivare in ritardo.

Impossibile dimenticare il suggerimento della pizza con la colla del predecessore di Google Gemini o il primo disturbante video di Will Smith che mangia spaghetti trasformandosi in una mostruosità con sei o sette dita per mano. Nel giro di due anni tutto questo è stato sostituito da chatbot e modelli AI in grado di rispondere a domande complesse con le conoscenze di un ricercatore specializzato in qualsiasi materia.

I modelli di AI si sfidano a scacchi nella Kaggle Game Arena di Google - macitynet.it

Lo stesso è successo con foto e video: nel giro di pochi mesi i primi chatbot canzonati da utenti ed esperti ora sono in grado di produrre anche fotografie o video con audio sincronizzato, di qualità professionale.

Alla fine degli anni ’90 del secolo scorso era successo con gli scacchi: al primo giro IBM Deep Blue era stato sconfitto dal campione del mondo Garry Kasparov, ma poco tempo dopo la macchina ha avuto la meglio. Allora sembrava impossibile.

Guida autonoma con supervisione e robotaxi

Oggi in Italia sembra impossibile che le Tesla guidino da sole, ma in USA c’è già stata la prima consegna di un’auto a guida autonoma che da sola è uscita dalla linea di produzione nella fabbrica Gigafactory di Austin, per poi viaggiare circa 40 minuti tra autostrada e stradine residenziali, per consegnarsi al suo proprietario.

Ancora più impressionanti i resoconti dei proprietari Tesla statunitensi che hanno acquistato Full Self Driving: alcuni hanno percorso migliaia di km e ne percorrono diversi tutti i giorni senza alcun intervento, ormai da circa sei mesi a questa parte. Sei mesi senza toccare i volante o quasi, come avere uno chaffeur personale.

Tesla con FSD guida da sola per sette ore, il futuro è servito - macitynet.it
Tesla Full Self Driving in azione in USA, immagine di Tesla

In California e in Texas alcuni sono andati a provare i primi robotaxi, viaggiando su di una Tesla di proprietà che ha guidato da sola per ore e ore. Anche ChatGPT all’inizio incappava in errori e castronerie che facevano dubitare, ma nel giro di pochi mesi è cambiato tutto. Lo stesso sta per succedere con la guida autonoma, anche se la diffusione richiederà tempo e norme ad hoc nei paesi che la vorranno abilitare.

Apple ha rinunciato al settore, mentre i marchi storici di auto temporeggiano e stringono alleanze. Chissà cosa succederà quando sarà ufficiale che le auto a guida autonoma guidano 10 o 20 volte meglio di un umano, in termini di incidenti per chilometri percorsi. A giudicare dall’accelerazione negli sviluppi AI non dovremo attendere molto: tutto può cambiare nel giro di pochi mesi.

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