La pressione del Digital Markets Act non si sta facendo sentire solo su Apple. Mentre l’azienda di Cupertino discute con Bruxelles su interoperabilità, funzioni rimandate e accesso di terze parti ai propri sistemi, Meta è costretta a lanciare l’integrazione di chat di terze parti dentro WhatsApp per gli utenti europei.
Interoperabilità di WhatsApp, perché e come
Il passaggio, preannunciato, è legato alle regole del Digital Markets Act, che identifica alcuni grandi gruppi tecnologici come gatekeeper e impone obblighi specifici sui servizi considerati più critici per la concorrenza. Meta rientra tra questi soggetti con le sue piattaforme social e di messaggistica e WhatsApp è uno dei servizi per cui l’Unione Europea richiede interoperabilità con app concorrenti.
Dal punto di vista pratico, gli utenti iOS in Europa vedranno comparire una nuova opzione dedicata nelle impostazioni di WhatsApp, dovranno gestire notifiche e inbox e valuteranno se mantenere separate le conversazioni “esterne” oppure integrarle con quelle tradizionali.
L’interoperabilità sarà disponibile su WhatsApp per iOS e Android, non su client desktop, web o tablet. Il supporto copre messaggi di testo, immagini, video, note vocali e file. I gruppi misti (utenti WhatsApp e utenti di altre app) arriveranno in un secondo momento, quando i partner saranno pronti ad adottare lo stesso livello di integrazione.
La funzione non è attiva in automatico. Gli utenti con numeri associati alla regione europea vedranno, “nei prossimi mesi”, dice Meta, una notifica nella scheda Impostazioni di WhatsApp che spiega il funzionamento delle chat di terze parti e come abilitarle. Una volta attivata, i messaggi in arrivo potranno essere gestiti in due modi: mantenendo le conversazioni di terze parti in una sezione separata oppure integrandole nella lista principale delle chat.
In questa fase iniziale i partner sono due: BirdyChat, focalizzata sui contesti di lavoro, e Haiket, piattaforma orientata alla messaggistica vocale. L’elenco, al momento, esclude i grandi concorrenti (in particolare Telegram e Messenger) e si amplierà man mano che altri servizi sceglieranno di integrarsi.

Sicurezza, crittografia e limiti geografici
Meta ribadisce che le app terze devono adottare lo stesso livello di crittografia end-to-end di WhatsApp per poter comunicare con gli utenti del servizio. L’azienda sottolinea di non poter leggere i contenuti in transito e presenta l’interoperabilità come un’estensione dell’architettura di sicurezza esistente.
Il limite principale riguarda il perimetro geografico. L’interoperabilità rimane confinata all’area coperta dal DMA. Chi usa WhatsApp su iPhone in Europa potrà contattare chi utilizza app compatibili, ma solo se anche il numero del contatto rientra nella regione prevista. Fuori dall’Unione Europea, Meta non è obbligata ad attivare la funzione e non ci sono segnali di un’estensione globale che per altro ben difficilmente arriverà.
Cosa significa per chi usa iPhone
L’integrazione con terze parti funzionerà regolarmente su iPhone, ma resta una domanda centrale: che cosa accadrà con Messaggi, la piattaforma nativa di Apple?
La situazione in Europa aprirebbe scenari tecnicamente nuovi anche per Apple, pur senza introdurre obblighi stringenti. Il DMA non impone a Cupertino di rendere interoperabile l’app Messaggi — non raggiunge la soglia di utenti necessaria per essere considerata un servizio dominante — ma la disponibilità delle API di WhatsApp per le chat di terze parti crea la possibilità di una integrazione volontaria.
In pratica, Apple potrebbe scegliere di abilitare una comunicazione cross-platform sfruttando protocolli di sicurezza compatibili con quelli adottati dagli altri servizi conformi al DMA.
In questo quadro, l’eventuale apertura porterebbe la capacità di inviare e ricevere messaggi da WhatsApp e da tutte le piattaforme che decideranno di aderire, mantenendo la crittografia end-to-end e un pieno controllo sull’attivazione della funzione. L’iniziativa, però, resterebbe nelle mani di Apple, che oggi non ha alcun obbligo — e, a quanto sembra, nessuna intenzione — di implementare queste API dentro iOS.
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