Un rischio ben calcolato. Lo si potrebbe definire così il debutto del chip N1 sugli iPhone 17 con il quale Apple ha sostituito un fornitore storico, Broadcom, in un ambito cruciale, la connessione Wi-Fi.
Un rischio, perché stiamo parlando di abbandonare una componente di un produttore sperimentato, leader del mercato, capace di fare ottimi prodotti ma anche un calcolo azzeccato perché alla fine la scommessa è stata vinta.
Le prime misurazioni indipendenti di Ookla mostrano infatti quanto la scelta ha migliorato le prestazioni reali, portandole ad un livello persino superiore alle specifiche tecniche.
Il test sulla velocità del Wi-Fi di iPhone 17
Per valutare le prestazioni del chip N1 degli iPhone 17, Ookla ha usato milioni di Speedtest effettuati dalle persone nelle prime sei settimane dal lancio.
Su questi dati è stato costruito il confronto, usando come termine di paragone diretto la famiglia iPhone 16 con chip Wi-Fi Broadcom e, in parallelo, i principali smartphone Android di fascia alta.
Per rendere leggibile questo mare di numeri, Ookla ha diviso i risultati in tre fasce: le prestazioni nelle situazioni peggiori (il decimo percentile), che raccontano come si comporta il telefono quando il Wi-Fi è distante, affollato o disturbato; le prestazioni tipiche (la mediana), che descrivono l’esperienza di tutti i giorni; e le prestazioni nelle condizioni migliori (il novantesimo percentile), quando il router è vicino, la rete è moderna e non ci sono interferenze.
Organizzando i dati in questo modo diventa chiaro se un chip come l’N1 si limita a offrire picchi teorici o se riesce davvero a sostenere la connessione quando il Wi-Fi inizia a complicarsi, ed è proprio su questo terreno che il distacco rispetto a iPhone 16 emerge in modo più netto.
iPhone 17 batte iPhone 16 nel Wi-Fi
Nelle prime sei settimane di test il’iPhone 17 mostra un vantaggio netto sulla serie precedente. I dati globali raccolti da Speedtest indicano:
• download mediano che passa da 236,46 Mbps a 329,56 Mbps
• upload mediano da 73,68 Mbps a 103,26 Mbps
• miglioramento del 62% al decimo percentile, cioè nelle condizioni più difficili
In queste ultime situazioni gli iPhone 17 hanno registrato velocità superiori di oltre il 60% rispetto agli iPhone 16. Al contrario, nel novantesimo percentile – dove le condizioni sono ottimali – il vantaggio si ferma a poco più del 20%.
Confronto diretto con Pixel, Samsung e Xiaomi

Confrontando iPhone 17 con altri smartphone, il Google Pixel 10 Pro resta leggermente avanti nel download mediano globale, ma l’iPhone 17 recupera e supera nei contesti peggiori, dove emerge la capacità dell’N1 di tenere in piedi la connessione quando il Wi-Fi diventa congestionato.
Samsung con la serie S25 primeggia nella latenza migliore, mentre Xiaomi 15T Pro domina gli upload grazie alla sua piattaforma MediaTek, particolarmente efficace nei mercati con fibra simmetrica.
Guardando ai dati paese per paese, in cima alla classifica ci sono Singapore e Francia, con velocità mediane rispettivamente di 613,80 Mbps e 601,46 Mbps sugli iPhone 17: sono mercati in cui la diffusione della fibra multi-gigabit permette al chip N1 di esprimere quasi tutto il suo potenziale e di trasformare il Wi-Fi in un vero equivalente della rete cablata domestica.
Appena sotto il vertice, i dati di Ookla mostrano un blocco di Paesi avanzati dove gli iPhone 17 viaggiano comunque molto forte: in Nord America la velocità mediana raggiunge i 416,14 Mbps (in crescita rispetto ai 323,69 Mbps degli iPhone 16), spinta soprattutto dal maggior uso della banda a 6 GHz. In questa fascia rientrano anche diversi mercati europei con una buona penetrazione della fibra, che beneficiano delle stesse caratteristiche di integrazione tra chip e rete.
I dati italiani
Più indietro, ma comunque in miglioramento rispetto alla generazione precedente, ci sono i Paesi dove la rete fissa è meno aggressiva sul fronte delle connessioni multi-gigabit. In Italia, per esempio, i dati di Ookla indicano un salto importante tra la famiglia iPhone 16 e la famiglia iPhone 17, con la mediana in download che passa da circa 169 Mbps a oltre 268 Mbps, una crescita pari al 58% circa rispetto alla generazione precedente.

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