Il Dipartimento telecomunicazioni indiano ha chiesto alle aziende di smartphone che operano nello Stato dell’Asia meridionale – Apple inclusa – di preinstallare un’app di cybersicurezza statale, impossibile da rimuovere, pensata per permettere agli utenti di segnalare chiamate e messaggi fraudolenti, ma anche cellulari rubati.
Lo riferisce il sito The Indian Express spiegando che l’app in questione è denominata “Sanchar Saathi” e che i produttori hanno tre mesi di tempo per aderire alla direttiva.
L’app per la cybersicurezza è disponibile sull’App Store e su Google Play ma finora l’installazione era opzionale. Un alto funzionario del governo indiana ha spiegato a The Indian Express che la direttiva fa parte di una strategia più ampia che mira a “rafforzare la sicurezza informatica e misure anti-spam”.
L’app Sanchar Saathi consente il tracciamento e il blocco di telefoni persi o rubati in India, tenendo conto dell’IMEI (International Mobile Equipment Identity), il codice numerico che identifica univocamente un terminale mobile. L’app è utile anche a supporto delle forze di polizia per tracciare dispositivi persi o rubati, e potenzialmente impedire il loro commercio nel mercato nero. L’app permette agli utenti di segnalare chiamate sospette, SMS con tentativi di frode, incluse eventuali chiamate e messaggi da piattaforme come WhatsApp e affini.

Ulteriore elemento di tensione USA-India?
Come è facile immaginare, i produttori di smartphone cercheranno di respingere l’obbligo di preinstallate app, elemento che potrebbe aggiungere ulteriore tensione con produttori statunitensi dopo l’effetto diretto dei dazi al 50% imposti da Washington ed entrati in vigore lo scorso 27 agosto, scelta di Trump che ha avuto notevole impatto in India, specie in alcuni settori ad alta intensità lavorativa – tessile, gemme e gioielli, ingegneria leggera, chimica.
Nel mercato indiano dominano gli smartphone Android ma Apple sta da qualche tempo cercando di espandersi. La Casa di Cupertino potrebbe suggerire nella prima fase di Setup dell’iPhone l’installazione di alcune app.
In Russia da agosto dello scorso anno è obbligatorio distribuire smartphone e tablet con preinstallata MAX, un’app per la messaggistica sostenuta dallo Stato, rivale di app quali WhatsApp e Telegram e che, secondo i detrattori, non è altro che un ulteriore modo di tracciare gli utenti.
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