Google Translate mette al centro l’intelligenza artificiale di Gemini dando traduzioni più precise e aprendo un nuovo fronte di confronto diretto con Apple. È questo il succo della mossa, annunciata nei giorni scorsi, con cui Big G annuncia la capacità del suo traduttore di sciogliere il vero senso delle frasi in altre lingue e nello stesso tempo di ascoltare e tradurre “a voce”.
Il primo cambiamento cui Gemini dà un contributo riguarda il modo in cui Google Translate interpreta il linguaggio. Grazie all’Ai, l’app migliora la resa di espressioni idiomatiche, modi di dire e il linguaggio colloquiale, evitando traduzioni letterali che spesso finiscono per alterare il significato originale.
Frasi che in passato venivano convertite parola per parola ora saranno rielaborate tenendo conto del contesto, con l’obiettivo di restituire il senso reale di ciò che viene detto. Questa nuova qualità di traduzione è in distribuzione su Android, iOS, web e anche nei risultati di Google Search, con un primo rilascio negli Stati Uniti e in India.
La traduzione dal vivo direttamente nelle cuffie
Ma la novità strategicamente più rilevante è la traduzione vocale in tempo reale tramite cuffie. Google Translate permette di ascoltare la traduzione direttamente negli auricolari, qualunque auricolare senza marchi specifici, semplicemente avvicinando lo smartphone a chi sta parlando. Il sistema utilizza Gemini 2.5 Flash Native Audio e punta a mantenere tono, enfasi e cadenza della voce originale.
Gli scenari d’uso sono quelli più immaginabili: conversazioni in un’altra lingua, lezioni o conferenze all’estero, ma anche la fruizione di contenuti audio e video in lingua straniera. Nell’app basta collegare le cuffie, toccare “Live translate”, scegliere una lingua o affidarsi al rilevamento automatico e avviare la traduzione, con la trascrizione completa visibile a schermo.
Il confronto con la traduzione dal vivo degli AirPods
Il confronto con la traduzione dal vivo annunciata da Apple per AirPods è inevitabile anche se le differenze ci sono e sono del tutto evidenti.
Google punta su una compatibilità ampia, rendendo la funzione utilizzabile con qualsiasi paio di cuffie e affidando l’esperienza all’app Google Translate. Apple, al contrario, lavora su un’integrazione tra iPhone, sistema operativo e AirPods, legando la traduzione in tempo reale al proprio ecosistema.
Il faccia a faccia diventerà anche più evidente quanto, dopo una fase di beta, a partire dal 2026, la funzione arriverà anche su iOS. Anche se su iPhone resterà comunque una funzione accessibile tramite l’app Google Translate, non integrata a livello di sistema operativo, ci sarà una alternativa a traduzione dal Vivo senza ricorrere agli Airpods.
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