È bastata una sola anticipazione, quella dell’inizio dell’abbandono dei processori Intel per migrare i computer Apple ai processori Apple Ax basati su architettura ARM, progettati internamente, per scatenare un corsa al rialzo nella quotazione del titolo AAPL che nel giro di poche ore ha registrato +3,16%, con un incremento di oltre 10 dollari sulla chiusura precedente. Questo si va ad aggiungere agli incrementi incassati negli scorsi giorni, in cui si era già registrata un altra quotazione record di 331 dollari.
Sembrava quasi impossibile solo poche ore fa, ma all’improvviso il traguardo di Apple come prima società USA valutata 2.000 miliardi di dollari, previsto da un analista negli scorsi giorni, sembra ora un obiettivo non solo facilmente alla portata di Cupertino ma addirittura raggiungibile molto prima di quanto atteso.

Nonostante la crisi economica globale infatti Apple e in generale i colossi hi-tech hanno segnato risultati molto meno negativi del previsto e in alcuni casi addirittura positivi, come per esempio è stato rilevato per la maggiore domanda di iPad, indossabili e computer per affrontare lavoro e scuola a distanza. A questo si aggiunge il sempre maggior apprezzamento degli analisti per il business in crescita di Cupertino nei servizi Internet e streaming in abbonamento.
Ma la strategia di lungo termine di Apple promette ancora meglio e di più. La solida integrazione tra hardware, software e servizi che ha decretato il successo planetario di iPhone, iPad, AirPods sta per riversarsi in maniera ancora più massiccia sui Mac, da sempre adorati dai suoi utenti fedeli, ma da anni nelle retrovie in termini di frequenza e importanza degli aggiornamenti, quasi privi di novità eclatanti come invece avviene ogni anno per iPhone e iPad.

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