Gli esperti lo dicono da anni: nel mondo reale l’intelligenza artificiale si manifesta prima come chatbot, poi con agenti infine nei robot, ed ora anche Google compie il grande passo rilasciando Gemini Robotics tramite la sua divisione DeepMind.
Dalla gestione dl testo modelli AI e chatbot sono diventati multimodali ed ora le reti neurali cominciano a rilevare il mondo tramite sensori, per comprendere il contesto e agire di conseguenza.
Gli esperti di Big G non hanno dubbi: i due nuovi modelli Gemini Robotics gettano “Le basi per una nuova generazione di robot utili”. Per essere tali devono possedere tre qualità: generalità, interattività e destrezza. Come mostra il video che riportiamo in questo articolo, i robot devono essere in grado di adattarsi a nuove situazioni, incluse quelle non previste in fase di addestramento.
Infine anche la destrezza risulta evidente dal filmato: i due bracci robotici riescono ad effettuare operazioni che richiedono attenzione anche per un umano, come chiudere perfettamente una busta di plastica con doppia zip e persino creare origami.
I modelli Robotics di Google sono basati su Gemini 2: negli scorsi giorni è arrivato anche Gemma 3 per dispositivi compatti.
Ricordiamo che Tesla è stato uno dei primi colossi ad annunciare un robot umanoide: i primi Optimus in numero limitato dovrebbero iniziare a lavorare nelle fabbriche Tesla entro quest’anno. Più di recente anche Meta e Apple stanno lavorando a progetti robotici.
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