Audacity è uno dei più noti software multipiattaforma per l’editing audio, in grado di gestire formati, tracce, effetti, offrire funzionalità di modifica e missaggio delle tracce, con caratteristiche che rendono questo strumento apprezzato sia per un uso domestico che in ambito semiprofessionale.
Il logo di Audacity cambierà e Martin Keary, Vice presidente responsabile di Muse Group (l’azienda che nel 2021 ha comprato il marchio e si occupa dello sviluppo dell’app che rimane gratuita e open source) ha pubblicato un video su YouTube per descrivere perché è giunto il momento di cambiare logo e la logica dietro alcuni cambiamenti in arrivo con la versione 4 (prevista per l’inizio del 2026).
Cambia non solo il logo
Oltre all’iconico logo (sostanzialmente mai cambiato da 25 anni), Audacity 4 prevede migliorie all’interfaccia utente e nella gestione delle tracce, elementi che dovrebbero rendere più semplice il taglio e il time stretching; è previsto anche uno “split tool” (strumento di divisione delle clip audio) che dovrebbe semplificare la pulizia dell’audio e sparirà invece “Sync Lock” per mantenere sincronizzate tracce ed etichette, sostituita da funzionalità che prevede un diverso approccio.
È prevista una maggiore personalizzazione, una interfaccia più snella e moderna e svariati cambiamenti che nell’insieme dovrebbero migliorare la produttività.
Per il rebrand di Audacity, Muse ha fatto affidamento a una agenzia esterna, chiedendo di non eliminare l’iconico riferimento alle cuffie nel logo. Il risultato è una nuova icona allineata con quelle di altre applicazioni di Muse. Gli sviluppatori sono consapevoli che questi e altri cambiamenti non saranno graditi da tutti gli utenti ma erano necessari: è cambiato il modo in cui comunichiamo con la tecnologia e l’assunto di fondo è che non è più l’utente ad adattarsi al sistema, ma è il sistema che inizia ad adattarsi all’utente, con modelli/interazioni che rispondono e agiscono tenendo conto di quello che vogliamo ottenere.











