Trentatré anni sono un’eternità nel mondo del software, ma BBEdit dimostra che l’esperienza conta. L’editor di testo di Bare Bones Software, arrivato alla versione 15.5, rappresenta oggi una delle soluzioni più mature e raffinate per chi lavora quotidianamente con il testo su Mac. Non si tratta soltanto di uno strumento per programmatori, ma di un vero e proprio ambiente di lavoro pensato per chiunque debba gestire grandi quantità di contenuti testuali. La longevità del progetto ha permesso di sviluppare funzionalità che altri editor faticano ancora a replicare.
Abbiamo messo sotto torchio l’ultima versione, la 15.5 con gli aggiornamenti successivi (nel momento in cui stiamo scrivendo siamo alla 15.5.3). Dopo mesi di utilizzo intensivo, emerge chiaramente come BBEdit sia riuscito a mantenere la sua posizione di strumento di eccellenza in ambito Mac, l’unica piattaforma per la quale è disponibile ininterrottamente dal 1992 (purtroppo non è localizzato in italiano), senza tradire la filosofia originale.
Un’interfaccia che non invecchia mai
La prima cosa che colpisce aprendo BBEdit nel 2025 è la pulizia dell’interfaccia. Nessun elemento superfluo distrae dall’obiettivo principale: lavorare con il testo nel modo più efficiente possibile. La finestra di editing mantiene il focus sulla scrittura, con una tipografia che rispetta gli standard di qualità tipici del mondo Mac. Tutto può essere personalizzato (colore dello sfondo, tipo e dimensione del font) ma l’essenza rimane decisamente minimalista. L’integrazione con il sistema operativo è totale, dalle gesture del trackpad ai comandi vocali. Ogni elemento sembra al posto giusto, frutto di decenni di raffinamento continuo.
La versione 15.5 ha introdotto i Workspaces, una funzionalità che cambia radicalmente il modo di organizzare il lavoro, comune a molte IDE (le mega app integrate per lo sviluppo del codice, come VS Code). È possibile salvare e richiamare instantaneamente set completi di finestre e documenti, ideali per chi gestisce progetti diversi o lavora su più fronti contemporaneamente.
Questa modalità “leggera” di gestire i progetti non è utile solo per i programmatori. Un blogger può avere uno spazio dedicato ai post del mese, un altro per le bozze e un terzo per la gestione dei contenuti social. La transizione tra i diversi contesti avviene con un clic, mantenendo intatto lo stato di ogni documento. Secondo noi questa funzione da sola giustifica l’aggiornamento per chi utilizza BBEdit professionalmente.

Potenza di ricerca e sostituzione
Gli strumenti di ricerca e sostituzione di BBEdit rimangono inarrivabili nel panorama degli editor di testo. La capacità di cercare e modificare contenuti attraverso centinaia di file simultaneamente, utilizzando espressioni regolari o semplici pattern testuali, rappresenta un vantaggio competitivo enorme. Chi gestisce siti web o blog sa quanto sia prezioso poter correggere un errore ricorrente in tutti i post con una singola operazione. L’interfaccia di ricerca è stata ulteriormente ottimizzata nella versione corrente, con prestazioni sensibilmente migliorate su archivi di grandi dimensioni. La funzione di ricerca incrementale permette di individuare istantaneamente qualsiasi elemento all’interno di documenti complessi.

Integrazione con l’intelligenza artificiale
Ovviamente il prezzemolino dell’intelligenza artificiale è sbarcato anche sul software di Bare Bones. BBEdit 15 ha introdotto l’integrazione con ChatGPT attraverso fogli di lavoro dedicati, una soluzione elegante che evita di stravolgere l’interfaccia tradizionale. L’intelligenza artificiale diventa così un assistente discreto per la riscrittura, la correzione o la generazione di idee, senza mai interrompere il flusso di lavoro. La chat con l’AI appare in una finestra separata, permettendo di mantenere il controllo completo sul processo creativo.
Siccome non siamo programmatori professionisti (facciamo al limite piccole cose per i siti web tra Htlm, CSS e Javascript) abbiamo sfruttato BBEdit soprattutto per la scrittura, che nel 2025 vuol dire scrittura per le mille forme dell’online. Quindi, abbiamo visto che per blogger e content creator, questa funzione di integrazione con ChatGPT che non stravolge però il flusso di lavoro tradizionale si rivela particolarmente utile per lavorare “a due velocità” e ad esempio ottimizzare la leggibilità dei testi con un’attività dedicata. L’integrazione secondo noi rispetta la filosofia BBEdit di offrire strumenti potenti senza mai imporre un modo specifico di lavorare.

Markdown e supporto per il web
Da tempo BBEdit si è messo al pari con il linguaggio di marcatura leggero creato da John Gruber che ha rivoluzionato l’approccio alla scrittura per il web. Il supporto nativo per Markdown rende BBEdit ideale per chi produce contenuti per il web. La preview in tempo reale, l’evidenziazione della sintassi e gli strumenti di conversione permettono di concentrarsi sulla scrittura senza preoccuparsi della formattazione finale. È tecnico, non è forse il posto migliore dove scrivere un romanzo, ma funziona dannatamente bene.
Infatti, con questa integrazione i blogger possono scrivere i loro post in Markdown e poi esportarli direttamente nei CMS più diffusi (da WordPress a Drupal) senza portarsi dietro “fantasmi” ed errori di formattazione tipici ad esempio di chi utilizza Microsoft Word o altre piattaforme di scrittura offline. L’Html che viene convertito da BBEdit è infatti “pulito” e privo di qualsiasi interferenza con lo stile del CSS. La gestione dei link, delle immagini e dei metadati è particolarmente curata. BBEdit riconosce automaticamente la struttura dei documenti Markdown, offrendo una navigazione rapida tra i diversi capitoli e sezioni.
Gestione file e performance
Veniamo però al vero punto di forza: la incredibile ottimizzazione e rapidità di funzionamento di questo software. Perché le funzioni non servono a niente se poi l’app si impalla. E il lavoro fatto da Bare Bones Software è semplicemente magistrale da sempre. Infatti, la capacità di BBEdit di gestire file di qualsiasi dimensione senza rallentamenti rappresenta uno dei suoi punti di forza storici, figlia di una tradizione di ottimizzazioni e cura nella scrittura del codice sorgente che oggi purtroppo non è più diffusa.
Con BBEdit i database testuali da centinaia di megabyte si aprono istantaneamente, permettendo modifiche immediate anche su sistemi non particolarmente potenti. L’editor mantiene fluidità e reattività anche durante operazioni complesse su archivi voluminosi. La gestione della memoria è ottimizzata per ridurre al minimo l’impatto sulle prestazioni del sistema. Queste caratteristiche rendono BBEdit ideale per chi lavora con log di sistema, database CSV o archivi di contenuti di grandi dimensioni. Ma anche per un editor che debba correggere un intero libro di centinaia di pagine in pochi secondi.

Stabilità e affidabilità
In mesi di utilizzo quotidiano intensivo (chi scrive fa quello per vivere), BBEdit non ha mai mostrato segni di instabilità o perdita di dati. Neanche con le beta di macOS 26 Tahoe. Il sistema di salvataggio automatico e backup incrementali garantisce che il lavoro sia sempre al sicuro. L’applicazione si integra perfettamente con i sistemi di controllo versione come Git, facilitando la collaborazione e il tracciamento delle modifiche. La gestione degli encoding e dei formati di file è impeccabile, aspetto cruciale per chi lavora con contenuti multilingue. Questa affidabilità, costruita in tre decenni di sviluppo, rappresenta forse il valore più importante di BBEdit.
Il software è nato anche quando i formati di codifica erano diversi da piattaforma a piattaforma, e aveva fatto di questa problematica uno dei suoi punti di forza: riusciva a convertire il testo da una codifica all’altra senza problemi. Oggi ha mantenuto questa eredità ed è anche uno degli ultimi strumenti capaci di aprire vecchissimi file codificati in formati altrimenti illeggibili.
Un’altra caratteristica che ha sempre contraddistinto BBEdit è l’automazione. C’è da sempre infatti una profonda integrazione con gli strumenti di automazione di macOS. BBEdit supporta AppleScript, Automator, Shortcuts e strumenti da riga di comando, oltre ad avere un motore interno molto robusti per script shell e uso di grep in versione integrata. Questa flessibilità consente di costruire flussi di lavoro complessi e completamente personalizzati, qualità rara negli editor testuali multipiattaforma. Se usate Mac, è un punto di forza notevole.
Verdetto finale
In un panorama dominato da strumenti gratuiti e generalisti come Visual Studio Code, Nova di Panic, Sublime Text o soluzionie da riga di comando come Vim e MacVim, BBEdit continua a occupare una nicchia molto precisa: quella di chi lavora soprattutto con il testo puro e vuole un ambiente affidabile, sobrio e ottimizzato solo per macOS. VS Code è potente e pieno di estensioni, ma spesso dispersivo e pesante; Sublime è rapido ma meno integrato con il sistema. Anche editor leggeri come CotEditor o più moderni come Nova non reggono il confronto sulla gestione di file di grandi dimensioni o sulla solidità complessiva. BBEdit rinuncia all’effetto-wow delle interfacce patinate per concentrarsi su prestazioni e continuità, con un comportamento sempre prevedibile e coerente.
Per questo secondo noi BBEdit 15.5 conferma di essere lo strumento di riferimento per chi lavora seriamente con il testo su Mac e non vuole perdere tempo con fronzoli e funzionalità in sovrappiù. Non è semplicemente un editor, ma un ambiente di lavoro completo che si adatta alle esigenze più diverse. Il prezzo di 59,99 dollari per la licenza completa (può essere comprato sul sito dello sviluppatore o su Mac App Store in abbonamento a 5,99 euro al mese o 59,99 all’anno) rappresenta un investimento modesto per uno strumento di questa qualità. Gli aggiornamenti all’interno della stessa versione principale sono gratuiti, mentre i passaggi a versioni maggiori hanno prezzi di upgrade scontati per chi possiede già una licenza.
La versione gratuita offre già funzionalità sufficienti per un uso base, permettendo di valutare il prodotto prima dell’acquisto. Per blogger, content creator, sviluppatori web e chiunque gestisca grandi quantità di testo, BBEdit rimane una scelta a nostro avviso ottima.











