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Scricchiolii spettrali e theremin, la strana musica del Mac

Immaginate di aprire il coperchio del vostro MacBook e sentire un inquietante scricchiolio da film dell’orrore, oppure di trasformare il portatile in un theremin, uno strumento elettronico che accompagna con suoni spettrali ogni movimento dello schermo.

È quel che si può fare, sfruttando l’idea — tra il geniale e l’assurdo — che un ingegnere ha deciso di sperimentare grazie a un sensore misconosciuto nascosto nei Mac più recenti, quello che analizza l’angolo di inclinazione del coperchio dei portatili.

L’idea di questa classica, ma divertente, “inutility” è di Sam Henri Gold, un ingegnere e product designer con tempo libero a disposizione. Ha estratto i dati del sensore per far “suonare” il Mac e simulare rumori, scricchiolii.

Dove funziona e come funziona il sensore

Gold spiega su X ai suoi follower che l’API LidAngleSensor non è pubblica (Apple non fornisce documentazione specifica) ma è riuscito a capire come sfruttarla e le sue spiegazioni, codice di esempio e un’app pronta all’uso sono disponibili su Github.

Da notare che il software funziona anche su alcuni MacBook con chip Intel, su buona parte dei Mac con chip Apple Silicon, ma non su modelli con chip M1. Non è chiaro perché Apple abbia integrato questa funzionalità: non è da escludere che possa essere anche un meccanismo di controllo per comprendere se l’utente forza l’angolo di apertura oltre quanto normalmente consentito.

Dall’idea bizzarra alle applicazioni creative

Da quanto l’app LidAngleSensor è stata messa a disposizione, Gold ha ricevuto diverse richieste sui social media: nuovi suoni, modalità goniometro per un laboratorio di legno, una versione che funge da controller per Pac-Man e la già citata modalità Theremin.

Parliamo di un datato strumento elettronico le cui antenne creano campi elettromagnetici disturbati dalla presenza e dal movimento delle mani.

Il circuito traduce questi disturbi in variazioni di frequenza e volume, producendo il tipico suono etereo e vibrante, classico dei film degli anni ’60 con ambientazioni horror o dedicate agli alieni, ma che qualcuno sa suonare con grande maestria.

È probabile che vedremo altre idee ispirate dall’utility (anzi “inutility”) in questione, magari come controller MIDI per qualche altra divertente follia.

Conclusione

Che Apple abbia inserito il sensore per motivi tecnici o di sicurezza rimane un enigma. Quel che colpisce è come, nelle mani giuste, possa trasformarsi in uno strumento creativo. Se Apple ci mette la tecnica, i suoi utenti, oggi come ieri, dimostrano di saperla trasformare in immaginazione, restando fedeli allo spirito di “pensare differente”.

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