Google ha firmato un accordo da tre miliardi di dollari per garantirsi 3.000 megawatt di energia idroelettrica, con l’obiettivo di alimentare in modo sostenibile la crescente domanda dei propri servizi di intelligenza artificiale e cloud computing. L’operazione punta sull’energia pulita a basso costo, per sostenere un’infrastruttura digitale sempre più affamata di risorse.
La prima fase dell’accordo prevede la fornitura di 670 megawatt di elettricità a zero emissioni, provenienti dagli impianti Holtwood e Safe Harbor in Pennsylvania. Brookfield Asset Management, tramite la sua divisione dedicata alle rinnovabili, ha descritto l’intesa con Google come la più grande mai realizzata nel campo dell’energia idroelettrica.
Il fulcro dell’accordo Hydro Framework Agreement (HFA) dà a Google la possibilità di sviluppare o ammodernare le centrali idroelettriche coinvolte, contribuendo così al rafforzamento della rete elettrica. In una prima fase, l’impegno sarà focalizzato sulla rete PJM, la più estesa degli Stati Uniti, con oltre 65 milioni di utenti. Questa infrastruttura è già oggi sotto pressione per via della crescente richiesta energetica generata dai progetti AI dei colossi della tecnologia.
Google, in una nota ufficiale, ha sottolineato la propria intenzione di “far crescere in modo responsabile le infrastrutture digitali che alimentano la vita quotidiana di persone, comunità e imprese.” L’accordo include inoltre la possibilità, in futuro, di estendere la collaborazione ad altre regioni del Paese.
L’annuncio di Google arriva nello stesso momento in cui Meta, diretta concorrente nel settore AI, ha svelato un ambizioso piano da centinaia di miliardi di dollari per la costruzione di nuovi data center da più gigawatt ciascuno. Tra questi, il campus Prometheus in Ohio, previsto per il prossimo anno, sarà uno dei più grandi al mondo e rappresenta un passo decisivo verso lo sviluppo di una “superintelligenza” superiore a quella umana.
Secondo un’inchiesta del New York Times, un data center tradizionale consuma circa 500.000 galloni d’acqua al giorno. Tuttavia, i nuovi complessi orientati all’AI potrebbero superare ampiamente questa soglia, arrivando a consumi di milioni di galloni quotidiani.
Quando le risorse idriche locali non riescono a soddisfare tali esigenze, le conseguenze possono ricadere direttamente sulle comunità circostanti, portando a un aumento dei costi e al rischio di carenze d’acqua in futuro.
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