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L’app per la scrittura Ulysses in abbonamento

Un altro sviluppatore visibile e ben conosciuto che passa al modello basato sull’abbonamento. Ulysses & Co. (questo il nuovo nome dell’azienda tedesca conosciuta come The Soulmen) ha deciso che la sua app per la scrittura passa al modello con pagamenti periodici. In pratica: chi scarica gratuitamente l’app per iOS o macOS adesso può provarla per 14 giorni e poi deve attivare l’abbonamento per usarla in modalità scrittura e non solo lettura.

I costi saranno di 4,99 euro al mese o 39,99 euro all’anno, ma c’è uno sconto studenti che permette di pagare 11,99 euro ogni sei mesi. Ciascun piano di pagamento sblocca l’app sia per macOS che per iOS. In questo modo, spiegano gli autori del software, è possibile avere anche una versione di prova per iOS (che altrimento non potrebbe esistere) e comunque si paga per avere entrambe le piattaforme.

La vecchia app scompare adesso dallo store di Apple. È in ogni caso sempre disponibile per chi l’ha comprata e con l’ultimo aggiornamento è funzionante sia su macOS High Sierra che su iOS 11. Certamente, non vedrà però più aggiornamenti con nuove funzionalità che, spiegano gli autori, rimangono per quella nuova in abbonamento.

ulysses abbonamento

Chi ha già l’app comprata può passare alla nuova con uno sconto del 25% a vita. Chi ha già comprato l’app recentemente (non si specifica però da quanto) può richiedere periodi di utilizzo gratuito per compensare il proprio investimento. Fino a 12 mesi per la versione Mac e su iOS altri 6 mesi. I clienti esistenti verranno automaticamente informati delle opzioni.

La scelta di Ulysses è destinata a suscitare polemiche, come a suo tempo ha fatto 1Password e come hanno fatto anche altri passati a questo modello. La versione attuale di Ulysses per Mac è stata rilasciata nel 2013. Una versione per iPad è stata aggiunta nel 2015, seguita da una per iPhone nel 2016. Da quando è stata originariamente rilasciata, l’app è stata migliorata costantemente e ha ricevuto nove importanti aggiornamenti di funzionalità. Le app erano tutte singoli acquisti, e gli aggiornamenti distribuiti gratuitamente.

Max Seelemann, co-fondatore dell’azienda, sul nuovo modello basato su abbonamento: «Questo passo è stato necessario per dare solide fondamenta allo sviluppo futuro di Ulysses. Abbiamo valutato diverse alternative – gli aggiornamenti a pagamento fra queste – e abbiamo concluso che il modello scelto è il più adatto a venire incontro alle esigenze dei nostri clienti e alle nostre di sviluppatori».

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Secondo Seelemann, il nuovo modello offre una serie di vantaggi rispetto al modello precedente: «Se da un lato abbiamo sempre potuto offrire una versione demo di Ulysses per Mac sul nostro sito, gli utenti iOS erano costretti a comprare a scatola chiusa. Poi, chi voleva usare Ulysses sia su macOS che iOS doveva acquistare due versioni separate, perché è così che funziona l’App Store». Con il nuovo modello, invece, un acquisto sbloccherà subito Ulysses su tutti i dispositivi, e sarà anche disponibile un periodo di prova trasversale interpiattaforma di 14 gironi.

«Concettualmente Ulysses è sempre stato un unico prodotto, e la disponibilità di tutti i testi su tutti i dispositivi una delle sue funzioni principali. Pertanto era piuttosto difficile spiegare il fatto che gli utenti dovevano pagare due volte – per Mac e per iOS». Seelemann sottolinea inoltre la soglia di ingresso più bassa e il minor impegno associati al nuovo modello basato su abbonamento, in quanto il cliente deve pagare solo per il tempo in cui ha realmente bisogno dell’app.

Inoltre, dice Seelemann: «Il nuovo modello implica anche un cambiamento di priorità nello sviluppo. In passato, vi era un imperativo economico che spingeva a produrre versioni il più possibile spettacolari, sfruttando una breve fase di attenzione dei media per ottenere il maggior numero possibile di nuovi utenti. Questo era l’unico modo di pre-finanziare il periodo di sviluppo fino alla versione successiva. Con il nuovo modello, il nostro flusso di reddito sarà più stabile, potremo produrre versioni minori ma con maggior frequenza, e concentrarci maggiormente sulle esigenze della nostra base di utenti».

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